Nelle tabaccherie più attente alle esigenze dei fumatori di pipa, è possibile scorgere, da qualche parte, un cesto in cui sono ammucchiati pezzi di radica semilavorata. Si tratta di piccoli ciocchi già forati sui quali è già stato innestato il bocchino. Non sono pochi i fumatori che si lasciano attrarre da queste pipe in fieri, e che coltivano la speranza di poterne ricavare una forma degna di comparire al fianco delle pipe che già possiedono.
Nella maggior parte dei casi i tentativi sono destinati al fallimento. Ma non sempre. Quasi tutti gli artigiani che oggi producono e vendono pezzi di pregio hanno iniziato così. Dopo il primo tentativo è venuto il secondo e il terzo… In seguito ci si dedica alla ricerca del ciocco più pregiato, si visitano i selezionatori, e così via.
Ma non tutti diventano dei professionisti. Molti costruiscono pipe per se stessi o al massimo per qualche amico: insomma si tratta di un hobby che non sfocia mai nella professione.
È il caso di Gian Franco Bottaro, pipemaker di Carmagnola.
Di famiglia siciliana, nasce a La Maddalena, in Sardegna, un’ottantina di anni fa. Trasferitosi in Piemonte con la famiglia nel periodo del boom economico, frequenta le scuole Fiat e diventa un abile tornitore. Dopo un breve periodo in una delle tante “boite” che pullulavano nella Torino degli anni Sessanta, trova un impiego più solido presso le fonderie di Carmagnola. Ma una trentina di anni fa decide di mollare tutto e di aprire un negozio di biciclette. Le cose vanno bene: mette addirittura su una squadra corse e assembla cicli che commercializza con il suo nome. Ma la sua grande passione, se si esclude il ballo, sono le pipe. Nel suo laboratorio ne costruisce di bellissime, nei ritagli di tempo che gli concede la sua attività principale. Di tanto in tanto si spinge fino a Taggia, in provincia di Imperia, per incontrare Mimmo Romero e procurarsi ciocchi di prima qualità. Dal momento che Romero produce pipe a sua volta, non è escluso che Bottaro gli abbia anche rubato qualche segreto piccolo o grande. Tuttavia le sue pipe sono interamente fatte a mano. Ma fatte a mano per davvero! Gli bastano un comunissimo trapano, del tutto simile a quelli che ciascuno di noi ha in casa, una serie di lime, una fresa per i fornelli che ha costruito lui stesso al tornio, e tanta pazienza corroborata da una robusta fantasia.
Dopo la pensione aveva deciso che le pipe che si era costruito gli potevano bastare. Ma da qualche tempo gli è tornata la voglia di prendere in mano sgorbie e carta vetrata, e ha avuto un autentico ritorno di fiamma. Perché l’amore per la pipa può affievolirsi ma non mai estinguersi. Anche il tabacco nel fornello si può spegnere: ma basta un fiammifero per riaccenderlo e per rinfocolare il piacere che sembrava perduto.
Dunque ha ripreso a realizzare pipe. E alcuni suoi pezzi, oggi come allora, sono autentiche opere d’arte. Il fatto è che non ha mai pensato, e neppure desiderato venderne qualcuna. Gli piace fumarle, farle vedere agli amici e, al limite, ne realizza una per loro senza chiedere nulla in cambio.
Da qualche giorno un suo pezzo particolarmente ben riuscito è esposto nella vetrina della tabaccheria Monetti di Carmagnola, in via Chiffi, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Se vi capita di passare nei paraggi, fermatevi a darle un’occhiata: ne vale la pena.
Il vero artista è quello che si dedica all’arte per l’arte. E Gian Franco Bottaro è un artista a tutto tondo.