Dunque, stanotte siamo rientrati dopo le due. Anzi, verso le due e mezza. Festa e cenone di Capodanno con amici. Amici veri. E festa, cenone vero. Non quella robaccia che ti viene rifilata solitamente in questa notte nei locali. Che è robaccia da mangiare. E, peggio ancora, da vivere. Con un’allegria simulata e obbligatoria. La noia incombente. La confusione. La finzione di sentimenti…il desiderio che tutto finisca il prima possibile…e, invece, non sembra finire mai.
No. Quest’anno era tutto diverso. Intanto, sede del Coro Genzianella, a Roncogno. Organizzata dal Maestro Andrea Fuoli. Direttore di coro, e di orchestra, di fama. E grande amico. E tutti erano amici veri. Poi, ognuno aveva portato qualcosa. E il mangiare era ottimo. Altro che le gelatine di Crodino e papaya del grande chef stellato. 450 Euro a persona, senza le bevande. Mentre qui, quanto a bevande. .. bèh, andiamo avanti .
Comunque è stato una bella Notte di San Silvestro. Niente a che vedere con quella dello scorso anno. Quando ero solo, al buio. E parlavo con il fantasma di Papa Silvestro. Silvestro II, però. Il Papa mago e negromante. Maledetto e scomunicato. Una compagnia proprio allegra…
Poi, a mezzanotte hanno cominciato con i botti. Non tanti, a dire il vero. Ché, qui in Trentino, sono stati proibiti. Ma c’è sempre qualcuno che non vi vuole rinunciare. Il negozio cinese ne ha venduti parecchi in questi giorni.
Roncogno si trova più in alto nella Valsugana. E da lì potevamo vedere bene i fuochi nella valle. Belli. Non molti, ma belli. Non che li ami in modo particolare…. però ne comprendo il significato. E li giustifico. Anche se la maggioranza degli appassionati li spara solo per fare rumore, colore… allegria.
Ma, al di là della coscienza degli uomini, certe cose, certe usanze, o meglio “riti”, hanno una virtù di per se stessi.
E quello dei fuochi, i botti, è da sempre lo stesso. Un rituale apotropaico. Antichissimo. I cinesi, che li hanno inventati, li hanno usati sempre e solo per questo. Prima, scagliavano frecce incendiarie contro il cielo. Serve a mettere in fuga i demoni. Le potenze oscure. E a propiziare un anno, o comunque un futuro, prospero e felice.
Quando abbiamo scoperto la polvere da sparo, noi occidentali, con il nostro senso pratico, ne abbiamo subito fatto ben altro uso. E continuiamo su quella strada… vietiamo i botti di Capodanno, ma vendiamo sistemi missilistici all’Ucraina…
Però i botti spaventano gli animali. Quelli domestici, soprattutto. Cani e gatti. E questo, per me, che di gatti che girano per casa e mangiano a ufo ne ho tre, è stato un…. presagio funesto. L’unico, in una delle più belle serate della mia vita. Il capodanno perfetto… o quasi. Ma non si può mai avere tutto.. ..
Presagio azzeccato. Manco avessi la Sfera di Cristallo di Merlino.
Appena entrati in casa, verso le due e mezza dicevo, albero di Natale rovesciato, palloncini che rotolavano un po’ dovunque. E anche il televisore steso al suolo.
Tre gatti in fila. Il grosso tigrato Soriano, Birbo. La timida persiana nera, Kira. E la piccola peste, Simba, rosso di stirpe abissina.
In fila, mi guardavano. E sembrava volessero dire: mica siamo stati noi. Colpa dei botti.
Devo aver fatto una faccia…. però avevamo già mangiato coniglio a cena. E, poi, lei mi ha detto: “Non ti arrabbiare, dai! È capodanno. E sarà un bellissimo 2023…”
Ho guardato il ramo di vischio appeso alla parete…
Beh, almeno quello ci è rimasto…
E lei… si è messa a ridere.
Buon 2023 a tutti.