“Bartolo, abbiamo deciso di far nascere un quotidiano online. Ti potrebbe interessare?”. “Eccomi, come posso essere utile? Quando cominciamo?”. Bartolo Collo era così. Era sempre stato così, sin da quando ci eravamo conosciuti. Ed è trascorso quasi mezzo secolo. Generoso, disponibile. Un amico perfetto. Mai invadente ma sempre pronto ad aiutare. Un ragazzo intellettualmente curioso che si è trasformato nel più classico degli intellettuali di provincia. Con una grande cultura ed una altrettanto grande passione per la sua città, Carmagnola. Ultimo scampolo di Torino prima di lasciare spazio al Cuneese.
Una passione civile che lo ha portato anche ad assumere l’incarico di assessore. Per poi scontrarsi con le assurdità di meccanismi amministrativi che sono la negazione di ogni sogno culturale. Ma Bartolo non ha mai mollato. Non era nella sua natura. E non ha mollato neppure quando è stato aggredito dalla malattia. L’ha sconfitta una prima volta ed è tornato alla sua vita anche da artista. Un grande cantante alla testa di un gruppo swing. Anche due dischi all’attivo. E poi l’avventura con noi, con Electomagazine.
I lettori hanno potuto apprezzare le sue mai banali recensioni, i suoi acuti commenti. Noi abbiamo anche avuto modo di confrontarci con i suoi dissensi, con le sue critiche. Perché essere amici, amici veri, vuol dire poter essere in disaccordo senza che, per questo, cambi qualcosa nei rapporti.
Il male, però, è ritornato. E Bartolo era consapevole che, questa volta, l’esito sarebbe stato diverso. Ma ha continuato a scrivere ed a cantare, sino a quando ne ha avuto la forza. Ha continuato ad impegnarsi per la sua città. Ha continuato a fare politica nonostante le distanze sempre più ampie da posizioni che faceva fatica a condividere.
E adesso Bartolo se n’è andato. Da credente se n’è andato per un lungo viaggio con una meta precisa. Da combattente di un’idea che non ha più ospitalità partitica ha voluto partire avvolto nella bandiera legionaria sotto cui ci si radunava mezzo secolo fa. E sotto cui, con Bartolo, era nata la rivista Domani. Quasi come la bandiera del re della Signora Cristina di Peppone e Don Camillo. Perché i legami veri erano quelli nati allora. Con chi ha condiviso rischi e illusioni. Arrivederci Bartolo. E grazie di tutto.