“Volete voi burro o cannoni?”. E la folla di Belluno rispose: “Cannoni!”. Già, la folla. Quella che Sua Divinità Mario Draghi ha accuratamente evitato quando, di fronte ai chierici del giornalismo di regime, ha posto la domanda: “Volete la pace o i condizionatori?”. Una domanda falsa, ipocrita. Perché la scelta non prevede la pace, bensì il finanziamento della guerra in Ucraina. Armi regalate a Kiev in cambio di distruzione dell’economia italiana a vantaggio di quella statunitense. Ed il problema non è l’aria fresca quest’estate nelle case delle famiglie italiane, ma eventualmente il riscaldamento il prossimo inverno. Anche in quelle zone del Paese dove le temperature non sono quelle romane.
In ogni caso il maggiordomo di Biden ha preferito che fossero i giornalisti di regime a trasferire ai sudditi la sua domanda retorica. Evitando accuratamente il confronto con un popolo che non conta nulla. Ma, soprattutto, evitando di raccontare la verità. Ormai fatta sparire dalla disinformazione quotidiana.
Perché, indubbiamente, si può rinunciare all’aria fresca in estate. Una splendida idea, in particolar modo per tutti gli anziani che non potranno andare in vacanza e potranno tranquillamente crepare nell’afa cittadina. Il sogno del ministro Cingolani di sfoltire la popolazione si realizza anche così.
Ci sarebbe, però, il problema del turismo che – sfortunatamente per il governo dei maggiordomi – rappresenta poco meno del 15% del Pil italiano. Abbiamo già cancellato i turisti russi, guardiamo con sospetto quelli cinesi perché hanno un vaccino che non piace ai padroni statunitensi. E vaccini antidemocratici sono stati utilizzati anche in America Latina. Mica vorremo farci contagiare solo per aumentare gli incassi delle località turistiche? E poi è meglio non andarci, in vacanza. Così non si sprecano soldi per benzina e diesel.
Tutt’al più si potranno prevedere dei ristori per le attività rovinate da questa politica demenziale al servizio degli Usa. Così aumenteranno anche i debiti da ripagare.
Ma, accantonato il turismo, non è che in altri settori la situazione sia rosea. Se dovesse mancare l’energia per la guerra di Draghi, non si spegnerebbero solo i condizionatori, ma anche le fabbriche. E poi chiuderebbero anche gli uffici. Un ritorno agli arresti domiciliari di massa di epoca Covid? Peggio ancora. Perché in quel caso i carcerati italiani si potevano sfogare in cucina, questa volta no. La guerra dei maggiordomi di Biden mette a rischio le forniture di grano. Addio pane fatto in casa, addio pizza. Mancheranno anche i fertilizzanti per l’agricoltura, i mangimi per gli allevamenti.
Colpa di Putin, spiegano i media di regime. Perché è vero che Sua Divinità chiude i porti italiani alle navi russe, ma non a quelle che trasportano cibo. Dunque la Russia DEVE rifornirci di ciò che ci serve per poterla rovinare senza conseguenze per noi.
Ma, in fondo, chissenefrega del pane, della pasta, della pizza, del lavoro, del riscaldamento. Non saremo più il Paese di pizza e mandolino? Pazienza, passeremo a cavallette e mandolino. E poi quest’anno abbiamo l’Eurovision. Un po’ di canzoni e passa tutto.