Famoso per essere il più importante film italiano della storia del cinema muto, Cabiria è stato diretto da Giovanni Pastrone, il quale ha voluto al suo fianco Gabriele D’Annunzio per la sceneggiatura: si trattò principalmente di didascalie letterarie che intervallavano alcune scene. Ma nello specifico: perché questo film ebbe così tanto successo? Vediamo insieme la storia di Cabiria, il kolossal sceneggiato da D’Annunzio.

Gli effetti speciali in Cabiria
Sicuramente gran parte del merito del successo va ad uno dei migliori operatori europei, a cui fu affidata la fotografia del film: Segundo de Chomòn. Da lui fu utilizzato l’effetto di chiaroscuro attraverso lampade elettriche, così come architettò la realistica sequenza dell’eruzione dell’Etna.
Fondamentale fu l’abbattimento della fissità dei “quadri animati”, caratteristici del cinema fino a quel momento: invece di raccontare con le solite inquadrature lunghe e fisse, ispirate al teatro, Pastrone frammentò le scene in inquadrature con diversi punti di vista, sviluppando così il montaggio.
Pastrone fu inoltre l’inventore del carrello, che gli permise di muovere la macchina da presa non solo a destra e sinistra, ma anche avanti/indietro e obliquamente, creando l’effetto dinamico di profondità.
Le caratteristiche principali
Cabiria fu in grado di collegare la tradizione teatrale, la pittura, la musica e la letteratura. Queste caratteristiche furono alla base dell’approccio del migliore cinema italiano, in contrasto con la narrazione veloce e lineare imposta di lì a poco dallo statunitense Griffith.
La trama del film è molto tradizionale, con varie vicende che portano a un lieto fine, secondo i canoni del romanzo storico dell’Ottocento. In realtà essa sembra essere un semplice pretesto per mettere in scena un grandioso spettacolo visionario, che parla di “visione” del III secolo a.C., non di racconto: in questo senso Cabiria rientra ancora nei film dei primi anni del cinema, dove la componente visiva era ancora prevalente rispetto alla struttura narrativa, il cosiddetto Cinema delle Attrazioni.
Lo stile però è profondamente diverso dagli esempi tipici del periodo delle attrazioni, e in questo Cabiria fu il fulcro del nascente linguaggio cinematografico.
la Colonna sonora di Cabiria
Durante la realizzazione di Cabiria furono Gabriele D’Annunzio e Giovanni Pastrone a volere che fossero realizzate, per la prima volta nella storia del cinema, musiche espressamente composte per l’accompagnamento sonoro di un film. La realizzazione fu inizialmente affidata al compositore Ildebrando Pizzetti, il quale preferì limitarsi alla composizione della musica della sola scena principale (il sacrificio a Moloch), delegando la compilazione della restante parte al suo collaboratore Manlio Mazza. Lo fece per evitare ricadute negative di immagine dovute all’accostamento al mezzo cinematografico, considerato ancora una baracconata circense.
A fronte di recenti studi, pare che la “Sinfonia del Fuoco”, appunto di Pizzetti, non venne sincronizzata alla scena del sacrificio, considerato che non era stata neppure accuratamente composta per farlo: erano assenti le più basilari corrispondenze cronometriche, indispensabili, e non vi era alcuna intenzione di aderenza, se non da un punto di vista concettuale.
Nel 1931 fu realizzato un nuovo montaggio della pellicola. Pizzetti non concesse il permesso di servirsi della sua musica. Si decise allora di commissionare ai compositori Luigi Avitabile e José Ribas una partitura inedita da sincronizzare, tramite dischi di gommalacca, con il nuovo montaggio delle immagini.
La colonna sonora è stata poi ripresa nel 2014 in occasione del centenario della realizzazione del film, ed eseguita dalla orchestra sinfonica della RAI presso l’auditorium RAI “Arturo Toscanini” di Torino.
La trama di Cabiria
Durante le Guerre Puniche nel terzo secolo A.C., la piccola Cabiria (figlia di un ricco catanese) e la sua balia, Croessa, vengono rapite durante un’eruzione dell’Etna, sfruttando il caos della situazione. Cabiria viene venduta alla città di Cartagine come vittima da sacrificare nel tempio di Moloch.
Fulvio Axilla, una spia romana, insieme al suo schiavo, Maciste, riescono a riscuoterla e salvarla dall’amaro destino, per consegnarla alle cure della regina Sophonisba.
Dieci anni dopo, trascorse tante guerre e alleanze, Cartagine viene conquistata dai Romani e Cabiria ritorna a casa con Fulvio.