Rocco Ballacchino, scrittore torinese, tra i fondatori del collettivo di scrittori Torinoir e curatore della collana di gialli per ragazzi I Frillini, ritorna con un noir teso e avvincente “Indagine parallela. Uno spietato omicida, un macabro ricatto sotto il cielo di Torino” (€uro 17,00 p.287) pubblicato da Mursia e vincitore del premio letterario “La Quercia del Myr” per la sezione romanzo inedito nell’edizione del 2020.
Torino, febbraio 2016. Luca Moretti, caporedattore del giornale locale “TorinoNews”, giornalista bravo ma dal carattere scontroso, in conflitto permanente con la Torino dei salotti e della collina, amante della birra Moretti, riceve una lettera anonima, che lo avverte che se non sarà annullato uno spettacolo in programma al Teatro Regio di Torino, qualcuno sarà assassinato. Moretti, inizialmente, la considera opera di un mitomane, e non gli dà importanza.
L’omicidio di una prostituta, però, lo smentirà tragicamente, ed è l’inizio della caccia a Macchia Nera, il serial killer vestito di nero che spara e fugge su una moto. Moretti si trova improvvisamente da cacciatore di notizie calato nel ruolo di preda-notizia, mentre la sfida del serial killer si alza di livello, arricchendo il tragico show di altre vittime, accerchiando il giornalista sempre di più, allungando la sua ombra tenebrosa sui suoi rapporti più intimi e delicati.
In una sfida a carte coperte senza pietà ed esclusione di colpi, Moretti insieme all’amante e collega Donatella conduce un’indagine parallela a quella della polizia, per scoprire perché il criminale ha scelto lui come tramite, mentre la notorietà del criminale è alimentata dai mezzi di comunicazione, indifferenti nei confronti delle vittime, ma molto sensibili ai ritorni economici dell’audience, provocando nel pubblico reazioni eticamente dubbie.
In un crescendo drammatico di tensione, Moretti, grazie alla sua perizia di cronista, risale alle origini del mistero, smascherando il serial killer e chi avrebbe potuto fermarlo, e non l’ha fatto per carrierismo cinico, ma i rimorsi di coscienza lo condurranno a pagare il dazio dovuto alle vittime. In una resa dei conti all’ultimo sangue, quando Macchia Nera sembra a due passi dal trionfo, una mossa a sorpresa del giornalista ne decreterà la sconfitta definitiva, e la vittoria di Moretti, sul piano umano e professionale, in un epilogo sorprendente e spiazzante.
Rocco Ballacchino si è staccato da Crema e Bernardini, i personaggi dei precedenti romanzi, costruendo un edificio narrativo che ha le sue solide fondamenta negli elementi migliori del thriller e del noir, rendendo il libro più crudo, più reale grazie a un linguaggio teso, tagliente che non scade mai nella volgarità gratuita ma che si adatta perfettamente alle situazioni e ai personaggi che le vivono. In particolare, è notevole la capacità dell’autore nello scolpire la personalità di Moretti e la sua evoluzione nel corso della storia. Capacità che ha utilizzato mirabilmente anche nel delineare i personaggi comprimari con i loro pregi e difetti, senza farne macchiette stereotipate ma infondendo loro anima, carne e sangue. È da sottolineare la bravura di Ballacchino nel fotografare problematiche attuali come lo scadere di certi salotti televisivi che trasformano il giornalismo in intrattenimento, sfruttando ai fini dell’audience i drammi umani causati dai delitti, senza sfruttare il facile moralismo didascalico.