Ultima tappa – Santiago (seconda parte)
Riprendiamo da dove eravamo ieri… dalla Piazza della Cattedrale, distesi, in silenzio, a guardare il cielo e rivivere ogni sfumatura di questo Cammino…
Sebbene in quella piazza fossimo in centinaia di persone, quando arrivi per la prima volta, ti senti solo, Tu e la chiesa, nulla di più, nessun rumore… per qualche minuto riesci ad astrarti dalla realtà, ma poi… inizi a sentire “Vittorio” “Vittorio sono qui!!!!!!” declinato con accenti differenti… già perché a Santiago, non sai come sia possibile, ma ritroverai tutti coloro che hai conosciuto in questo viaggio… sono tutti lì, come se ti aspettassero per il saluto finale, anche perché, dobbiamo essere onesti, da oggi, molti di loro non li rivedremo più…
La scena che si palesa davanti ai miei occhi è una distesa di persone, alcune sedute a godersi il momento, qualcuno sorride inebetito, altri sono stramazzati al suolo per la stanchezza, qualcuno canta, altri fanno foto o chiamano la mamma “sai dove sono?? A Santiago….” e tanti si abbracciano, urlano “ma anche tu qui… non credevo ti avrei più rivisto”… gli abbracci sono veri, sinceri, un’esplosione di sentimento… e ad ogni passo un incontro nuovo… è meraviglioso perché in poche ore rivivi, man mano che incontri gli amici conosciuti lungo le tante tappe percorse, ogni singolo momento di questo incredibile viaggio…
Ogni tanto, in questo “diario” utilizzo e ho utilizzato la parola “meraviglioso o incredibile” per descrivere il Cammino e in effetti appare necessario un chiarimento… già perché i paesaggi incontrati non sono nulla di magicamente unico; se partite per il Cammino di Santiago per visitare città ricche di cultura, monumenti, musei, paesaggi naturalisticamente impareggiabili, assaporare delizie culinarie uniche e spiagge bianchissime… avete sbagliato viaggio!
Santiago è un cammino interiore, mi piace definirlo un’Odissea dell’anima, un cammino che ci permette di ritornare ad assaporare la semplicità, l’essenza e la verità, tutti elementi che nella vita quotidiana difficilmente troviamo.
E poi… lo dice anche la Scienza: “il Cammino di Santiago rende felici”, l’Università di Saragoza, infatti, ha promosso lo studio chiamato Proyecto Ultreya che vuole investigare, attraverso una serie di domande online (se avete intrapreso qualsiasi dei Cammini nel 2018 allora siete ancora in tempo!), se il Cammino di Santiago renda più felici coloro che lo fanno. I primi risultati confermano esattamente questo… camminare per tante ore, da soli o in compagnia, stimola la meditazione, la riflessione e il fisico insomma una medicina per il fisico e lo spirito e in più il dolore, la solitudine e la solidarietà permettono al pellegrino di ottenere un enorme benessere mentale e interiore. I risultati definitivi sono attesi nel 2019… vi terremo aggiornati!!
Ma torniamo a noi; abbiamo praticamente salutato mezza piazza, fatto mille selfie, siamo stati coinvolti in mille fotografie di gruppo e ora abbiamo talmente tante cose da fare che presi dalla confusione mentale e per non decidere da dove iniziare, scegliamo di goderci ancora un po’ questa piazza… quando Alessandro, forse in preda alla necessità di mangiare qualcosa, ci guarda e urla “Ragazzi basta bamblinare, alzate il C***! Andiamo a mangiare qualcosina, una birretta e poi andiamo a prendere la Compostela”. (nei prossimi articoli risponderò alle tante domande giunte in redazione e quindi anche su “come si ottiene la Compostela”).
Santiago è un sequenza infinita di ristoranti, bar, locande e tapas bar ma non fatevi fregare… molti sono luoghi per turisti, la qualità non è delle migliori e il prezzo spesse volte non in linea con gli standard spagnoli, grazie ai suggerimenti di Emanuele entriamo in una piccola locanda specializzata in “tapas de marisco” (in tutto il viaggio Emanuele ha selezionato i ristoranti per il gruppo e NON ne ha mai sbagliato uno: Bravo lui! L’unica volta che abbiamo deciso io e Alessandro siamo finiti “mestamente” al Mc Donalds…), e anche questa volta facciamo BINGO! Il cibo è eccezionale e il prezzo esiguo per quello che “sbraniamo”…
Dopo esserci rifocillati ci dirigiamo verso l’ufficio del pellegrino per ritirare la tanto meritata Compostela, tiriamo fuori la Credencial su cui abbiamo fatto apporre lungo tutto il nostro percorso i tanti “Sellios” dei luoghi in cui siamo transitati e un po’ emozionati entriamo in questo palazzo situato ad un tiro di sasso dalla Cattedrale.
Non so perché ma chissà cosa credevo, forse mi aspettavo un “liturgia” molto più canonica e meno amministrativa… non lo so, una preghiera il latino, un crociato che mi abbracciava (sto scherzando) e invece, appena entrati veniamo accolti da un omino con una pettorina gialla fluo che ci comanda di metterci in coda… un serpentone di pellegrini sudati (noi eravamo i primi ad esserlo) che occupava tutta la corte interna del palazzo… attendiamo “cristianamente” il nostro momento, che come alla posta, prima o poi arriva e dopo quasi due ore riesco ad entrare nell’ufficio dove si effettua il controllo della Credenziale e la consegna della Compostela…
Vado a cospetto di un signorotto spagnolo, sembrava Sancio Pancia, inizia a controllarmi il “passaporto” del pellegrino e la sequenza dei Sellios (è molto importante dare prova dell’effettivo passaggio nei luoghi del cammino, NON bastano, infatti, solo i timbri degli Albergue!)… mi guarda torvo e mi dice “Buen Camino!”, inizia a scrivere in latino il mio nome e mi consegna la tanto attesa Compostela…
Ora dopo aver ottenuto “il diploma” ci rechiamo all’Albergo; avete sentito bene un vero e proprio ALBERGO, dopo tanti chilometri ce lo meritiamo, e infatti soggiorniamo al meraviglioso Hotel MONTES in Plaza Fonseca ossia nel centro più centro di Santiago! Libidine!
Dopo una doccia calda… le nostre strade si dividono… Alessandro decide di riposarsi in attesa della serata “ci vediamo per l’aperitivo!!!”, e con un sorriso sereno, proprio di colui che è soddisfatto e forse incredulo per ciò che ha fatto, si addormenta ancora vestito..
Emanuele, invece, ritorna in strada, ha voglia di festeggiare, per lui è stato un viaggio interiore faticoso, e l’averlo terminato e aver avuto, ancor prima, il coraggio di iniziarlo… beh è fonte di felicità senza limiti…
Io ho delle cose da fare… una promessa da mantenere… un confronto che voglio avere … un amico da salutare …alcune richieste che voglio avanzare e poi devo necessariamente andare a sentire la predica di Don Fabio! Ma tutto questo ve lo racconterò domani….