Caravaggio, al secolo Michelangelo Merisi, è uno dei maggiori pittori dell’arte italiana di tutti i tempi. La sua carriera durò solo 18 anni, durante i quali però il pittore diede inizio a un’evoluzione stilistica senza pari e inaugurò la nuova tendenza del “caravaggismo“.
L’uomo dietro l’artista
Nonostante Caravaggio sia noto per il suo talento artistico e la sua portata innovativa nell’arte del XVII secolo, la sua vita privata è altrettanto degna di nota. Nasce a Milano nel 1571, ma si trasferisce poco dopo a Caravaggio, nel bergamasco, paese dal quale acquisisce il nome. Fin dall’adolescenza (aveva solo 13 anni) incomincia un apprendistato per diventare pittore. Simone Peterzano è il suo primo maestro, di stampo manierista. Nel 1592 Caravaggio si sposta a Roma, dove si mantiene grazie al lavoro svolto in botteghe di poco rilievo. Il suo talento però non passa inosservato e già l’anno dopo è assunto da Giuseppe Cesari, meglio conosciuto come il Cavalier d’Arpino. Quest’ultimo è tra i favoriti di papa Clemente VIII. Le connessioni con il papato lo portano presto a diventare il protetto del cardinale Francesco Maria del Monte, suo primo Mecenate. Grazie al cardinale, il lavoro va a gonfie vele e ottiene commissioni per opere molto importanti.

Ma il pittore ha una doppia anima e la sera frequenta locande malfamate in cui spesso prende parte a delle risse. Durante una di queste arriva ad uccidere un uomo, Ranuccio Tommasoni da Terni. La condanna non gli lascia scampo: decapitazione. Caravaggio è costretto a scappare da Roma. Si rifugia a Napoli, dove beneficia della protezione della famiglia Colonna. In un secondo momento si sposta poi a Malta, con l’obiettivo di diventare Cavaliere di San Giovanni, per poter beneficiare dell’immunità dell’ordine. Anche qui però la sua riottosità ha la meglio e viene imprigionato per rissa. Non è noto come, ma riesce a fuggire di prigione e a tornare a Napoli. Finalmente giunge la notizia che la sua condanna capitale è stata revocata. Si mette dunque in viaggio per Roma, ma muore durante il tragitto a causa di un’infezione intestinale.
Caravaggio, le opere più famose
Le opere del Merisi risultarono rivoluzionarie al suo tempo poiché mai prima di allora la realtà era stata riprodotta così fedelmente. Vi è una scrupolosa analisi della figura umana, ritratta con dovizia di particolari, atti a sottolineare le sfumature psicologiche ed emotive dei personaggi. L’uso della luce è studiato, scenografico. I corpi sembrano uscire dal buio, come in una recita a teatro. Gli sfondi non hanno quasi mai rilevanza, sono gli uomini i veri protagonisti delle opere. Nel contrasto tra luce e ombra le figure vengono plasmate, drammatizzate, e i loro gesti enfatizzati.
- Bacco, 1597-1598, Olio su tela, cm 95×85, Galleria degli Uffizi – Firenze

- Scudo con testa di Medusa, 1598, Olio su tela, cm 60×55, Galleria degli Uffizi, Firenze

- Ragazzo morso da un ramarro, 1595-1596, Olio su tela, cm 66×49,5, Fondazione Longhi, Firenze

- Vocazione di San Matteo, 1599, Olio su tela, cm 322×34, Chiesa di San Luigi dei Francesi, Cappella Contarelli, Roma

- Conversione di San Paolo, 1600-1601, Olio su tela, cm 230×175, Basilica Santa Maria del Popolo, Cappella Cerasi, Roma

- Decollazione di San Giovanni Battista, 1608, Olio su tela, cm 361×520, Concattedrale di San Giovanni, La Valletta, Malta

- Davide con la testa di Golia, 1609-1610, olio su tela, cm 125×100, Galleria Borghese, Roma

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