Continua la crescita dei prezzi di benzina e gasolio auto. Per la benzina il prezzo medio alla pompa nella settimana scorsa è stato di 1,642 euro con una crescita del 5,7% sul dato di inizio anno e del 10,4% sul minimo toccato nel 2017. Per il gasolio auto, sempre nella settimana scorsa, il prezzo medio alla pompa è stato di 1,521 euro con incrementi del 6,6% sull’inizio dell’anno e del 14% sul minimo del 2017.
La dinamica ascendente dei prezzi alla pompa comincia ovviamente ad avere effetti anche sulla spesa. Secondo le elaborazioni del Centro Studi Promotor, nei primi quattro mesi dell’anno, con consumi sostanzialmente equivalenti (+0,1% nel 2018), la spesa alla pompa degli italiani per l’acquisto di carburanti è passata da 17,223 miliardi a 17,617 miliardi con un incremento di 394 milioni.
La dinamica del prezzo del petrolio greggio, e quindi del costo alla pompa di benzina e gasolio auto, non pare destinata ad arrestarsi – ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – e cresce dunque il costo per la manutenzione degli autoveicoli.
E’ un ulteriore motivo di preoccupazione per l’andamento delle vendite di autovetture nel nostro Paese che nel 2017 erano ancora al di sotto del dato ante-crisi del 20,9% e che nei primi quattro mesi del 2018 si stanno attestando sui livelli del 2017, mentre sulle prospettive per il resto dell’anno gravano l’incertezza politica e il rallentamento della crescita economica.
L’Italia è penalizzata da altissimi livelli di tassazione su benzina e gasolio, sistema ormai abituale per far cassa ai danni degli automobilisti ma ignorando completamente le ricadute negative a catena che si determinano, con un incremento dei costi di trasporto che incidono su ogni attività economica e sulle spese delle famiglie.
A tutto ciò si aggiunge una situazione internazionale difficile, con tensioni create ad arte dagli Stati Uniti che hanno bisogno di prezzi elevati del greggio per mantenere in funzione i loro impianti di shale oil. Il fronte guidato da Arabia e Russia, che aveva imposto una riduzione delle estrazioni per far aumentare il prezzo quando era sceso troppo, pare però pronto ad un intervento opposto, per frenare una eccessiva risalita del prezzo del barile.