La prima destinazione al mondo definita “Slow Food Travel” poteva mancare all’appuntamento con Terra Madre/Salone del Gusto che si conclude oggi a Torino? Ovviamente no, e infatti la Carinzia – regione austriaca al confine con l’Italia – è presente con le sue eccellenze gastronomiche e con le sue offerte turistiche. Non i piatti che hanno trasformato le cucine in una sorta di laboratorio chimico per esperimenti sempre più assurdi, bensì i prodotti del territorio e della tradizione. Sostanziosi e gustosi.
Magari da assaporare in uno dei tanti agriturismi o nell’infinità di baite di cembro affittate sia d’estate sia per l’inverno. Magari a bordo di quei laghi che hanno spesso acque tiepide dove è possibile fare il bagno anche a inizio autunno. Acque, in molti casi, potabili.
Se poi si scelgono i territori carinziani della Lesachtal e della Gailtal, quelli appunto Slow Travel, oltre a gustarsi cibi genuini è possibile scoprire come fare turismo senza bisogno di realizzare impianti di risalita che avrebbero snaturato la realtà locale. Un turismo che punta sulla riscoperta del piacere con tentazioni che partono dal pane per arrivare ai formaggi, alle minestre, al cioccolato, alla polenta. Senza dimenticare speck, birra, miele, burro.
Ovviamente la Carinzia offre anche molto altro, a partire proprio da quegli impianti di risalita che altri territori hanno invece realizzato. D’altronde Kaiser Franz, ossia Franz Klammer, dominatore della discesa libera tra il 1973 e il 1985, è di queste parti. Dunque è normale che la regione offra oltre 800 km di piste in 24 stazioni sciistiche, con quelle più piccole particolarmente adatte alle famiglie con bambini piccoli pronti per apprendere i primi rudimenti. Le montagne sono l’anima della Carinzia, tra hotel di charme, architetture d’epoca, castelli da favola. Senza dimenticare la cultura, sempre presente con iniziative musicali, artistiche, letterarie. Ed una infinità di manifestazioni culinarie in ogni località del territorio.