A Carlos Marighella (1911 – 1969), rivoluzionario e guerrigliero brasiliano, nel 2019, è stato dedicato un film biografico, diretto da Wagner Moura, già interprete di Pablo Escobar nella serie tv “Narcos”.
E di Marighella, le edizioni Passaggio al Bosco, hanno rieditato il “Piccolo manuale di guerriglia urbana”, con prefazione di Luca Lezzi, edito per la prima volta nel 1969.
Marighella fu, negli Anni ’60, guida della resistenza alla dittatura militare in Brasile, che dilaniò il Paese dal 1964 al 1985.
Figlio di un operaio italiano originario dell’Emilia e di un’afro-brasiliana, Marighella si iscrisse, nel 1934, al Partito Comunista Brasiliano.
In quegli anni fu incarcerato per la prima volta, per sovversione, durante la dittatura anticomunista di Getulio Vargas e torturato dalla polizia politica guidata dal simpatizzante nazista Filinto Müller.
Eletto deputato del PCB nel 1946, decadde due anni dopo per la messa al bando del partito.
Sarà nel 1964 che prenderà il potere – con un golpe appoggiato dagli USA – il cosiddetto regime dei Gorillas, ovvero una spietata dittatura militare, che governerà il Brasile sino al 1985.
E’ in quegli anni che Marighella – allontanandosi dalla linea del Partito Comunista Brasiliano – deciderà di abbracciare la lotta armata contro la dittatura e, nel 1968, fonderà l’Açao Libertadora Nacional.
In quell’anno, scriverà, appunto, il “Piccolo manuale di guerriglia urbana”, tradotto in molte lingue e che rimane un documento di quei decenni oscuri.
“Un’opera indispensabile, dunque, per un’analisi storica dei mutamenti che intercorsero nella società del secondo Novecento”, scrive Luca Lezzi nella prefazione alla riedizione del libro. Lezzi prosegue sottolineando che “Fu in quella fase che, dopo l’iniziale boom economico, si diede vita – attraverso le pratiche liberiste delle privatizzazioni e del libero commercio imposte da organi sovranazionali come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale – all’esautorazione degli Stati nazionali e al processo di globalizzazione che ha generato le immani diseguaglianze economiche del nostro presente”.
Il Brasile, il 2 ottobre prossimo, peraltro, andrà alle urne per la nona volta dalla fine della dittatura militare.
Secondo la gran parte dei sondaggi sembrerebbe che, una vittoria schiacciante del socialista Lula, possa essere più che probabile. E, dunque, sembrerebbe più che probabile anche una battuta d’arresto di quel processo di privatizzazioni selvagge portata avanti dal suo oppositore, ovvero l’attuale Presidente di destra liberale Jair Bolsonaro.