Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’, e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
È tempo di Natale, neve e bilanci. Bilanci di vita per carità, ché con i numeri non sono mai stata particolarmente brava. I fioretti proposti non sono stati portati a termine fino in fondo, lo dimostrano i famosi 5 chili da perdere che sono ancora al loro posto e il fatto che il mio conto in banca ha uno zero in meno rispetto alle previsioni; la macchina nuova sarà per l’anno prossimo. Perché va sempre così, quello che puoi fare oggi finisci per farlo domani, e aggiungerei, forse.
Ma è anche tempo di oroscopo e nuovi propositi per l’anno che verrà.
Cosa vorrei per il prossimo anno?
Mi piacerebbe imparare a contare fino a milledieci. Sì perché contare da uno a dieci siamo capaci tutti, e quando lo facciamo, lo facciamo con affanno. Invece io voglio imparare a contare come si fa per gli addominali “mille uno, mille due, mille tre, mille quattro..” con calma, senza fretta perché tanto nessuno mi corre dietro, nemmeno il capo impazzito che vuole il lavoro per ieri. Ad esempio contare fino a milledieci prima di comprare le patatine ogni settimana, contare fino a milledieci prima di dire sì a chi vorrei dire no, contare fino a milledieci prima di inviare quel dannato messaggio che come un boomerang ti ha portato via da me anziché avvicinarti.
E poi vorrei che l’amore non facesse paura. Quando sono state abbattute le torri gemelle a New York, pare che nessuno abbia chiamato amici, mamme, fidanzati per parlare di odio, ma solo di amore. L’amore fa bene, l’amore rende felici.
Mi chiedevo che carta da regalo si potrebbe usare per questo tipo di sorprese. Immagino tante bustine trasparenti al cui interno ci sono spezie magiche mixate da inalare per trasferire il “potere” richiesto. Valeriana e biancospino per dormire meglio, papavero, matcha e rosa canina per essere più gentili, curcuma e ibisco per imparare a contare fino a milledieci, lavanda e fiori di campo per non aver paura dell’amore.
Ci pensi, caro amico? La fila non sarà più al negozio di scarpe griffate prima di Natale, ma al supermercato, dove piccole scatole di felicità con il nostro nome sopra correggeranno tutti i nostri difetti, ma si intende, solo quelli piccoli e quotidiani. Però nelle controindicazioni è segnato che l’effetto durerà solo per un anno e poi tutto tornerà come prima.
Vedi caro amico? Cosa ti scrivo e ti dico?
Su cosa devo fantasticare, che io sono così, un’esplosione di giallo ottimista che ogni tanto vive troppo con la testa nei libri che cominciano con c’era una volta.
Ma sai cosa ti dico? Che anche se queste scatoline non esistono io ci provo lo stesso e se non va, ne sarò comunque soddisfatta. Tanto, l’anno che sta arrivando tra un anno passerà, e io non vedo l’ora di provarci, è questa la felicità.
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Certo che il nuovo anno tra un anno passerà, ma intanto proviamo a renderlo pieno di salute, pace, serenità e benessere per tutti. AUGURI