Una nuova “Strada del vino”, la più lunga d’Italia (611 km), con il maggior numero di vitigni (23) e con il coinvolgimento di 102 comuni. Federico Riboldi, sindaco di Casale Monferrato (Alessandria), spiega che il riconoscimento è arrivato da un mese e che nell’arco di 3 mesi saranno pronti tutti i cartelli stradali. Ma già adesso funziona la mappa sul Gps. “Una strada da percorrere non solo in auto – aggiunge Riboldi – ma anche in bici, in carrozza, in moto, con auto d’epoca”.
Ma è solo una delle tante iniziative che si stanno sviluppando in questa parte del Piemonte. A novembre la Regione riconoscerà il nuovo consorzio turistico che raggrupperà Casale, Ovada ed Acqui. Tre città con sindaci di tre coalizioni politiche differenti, a dimostrazione che si può collaborare per il bene del territorio a prescindere dalle appartenenze di partito.
“Il nostro – prosegue il sindaco di Casale – è un territorio a forte vocazione industriale. Dal polo del freddo alla logistica, dalle rotative per la stampa al cemento. Per troppo tempo il turismo è stato dimenticato. Ovviamente non vogliamo deindustrializzare, ma vogliamo che il turismo diventi un fattore di sviluppo in grado di favorire anche nuovi insediamenti industriali oltre a migliorare la vita dei casalesi”.
Il “buon vivere” è l’elemento che spinge i manager delle grandi aziende ad accettare un trasferimento in una località a scapito di un’altra. E Casale, assicura Riboldi, può offrire turismo, cultura, paesaggi ma anche università, formazione (istituto alberghiero ed agrario, corsi per l’industria del freddo).
Un pacchetto completo che diventerà ancora più competitivo proprio con l’alleanza con Ovada ed Acqui, territori diversi e per questo complementari. Con alcuni problemi da risolvere, a partire da quello delle terme di Acqui che possono essere salvate solo da un intervento regionale dopo che proprio la Regione aveva creato il problema con una privatizzazione totalmente sbagliata.