Fischi, gridi, apprezzamenti, gesti più o meno volgari non fanno piacere alle ragazze, soprattutto se questi vengono fatti da sconosciuti in luoghi inopportuni. A primo impatto potreste pensare che si tratta di una condotta innocente, da parte di uomini che esprimono un complimento. La verità è che questi apprezzamenti non solo non fanno piacere, ma possono costituire, giustamente, delle vere e proprie molestie verbali. Si tratta del fenomeno del catcalling, di cui oggi tantissime donne sono vittime. Analizziamo nei prossimi paragrafi, quando e se, il catcalling costituisce reato in Italia.
Il catcalling è reato in Italia?
L’azione del catcalling è spesso minimizzata, talvolta addirittura difesa, non solo da uomini, ma anche da donne. Basta dare un’occhiata alla bufera che Diana del Bufalo ha scatenato negli ultimi giorni sui social, affermando “sono una delle poche donne a cui piace il catcalling“. Un grandissimo passo indietro, che non può che andare a influire negativamente sulla già poca considerazione della legge italiana a riguardo.
Difatti, la legge italiana non riconosce ancora il catcalling come un reato. Ciò che probabilmente non sapete è quante donne ne sono vittima. Il gruppo statunitente Hollaback! in collaborazione con la Cornell University, ha condotto uno studio su vasta scala nel 2014 sulle molestie di strada. Si tratta del più grosso studio fatto sul tema, che ha visto più di 16.600 intervistate da 42 città nel mondo. Dai risultati è emerso che più dell’81,5% delle donne europee ha subito un atto di catcalling prima dei 17 anni. Un dato allarmante, peggiorato dal fatto secondo cui più dell’88% delle donne italiane ha affermato di aver cambiato, almeno una volta, la strada per tornare a casa a causa di molestie.
Il reato di molestia può punire il catcalling?
In Italia non esiste una legge che punisce esplicitamente il catcalling. La norma che più si avvicina alla condanna del catcalling è quella dell’articolo 660 del Codice Penale, che riguarda la molestia o disturbo alle persone. La norma punisce, con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a 516€, “chi in luogo per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo“. Tuttavia, il bene giuridico protetto dalla norma non è la dignità della persona offesa bensì la pubblica tranquillità, quindi ai fini della configurazione della fattispecie a essere leso deve essere l’ordine pubblico e non il rispetto della vittima. Difatti il reato è procedibile d’ufficio, ossia non serve una querela della vittima. Appare quindi difficile poter inquadrare il catcalling in questa norma.
Allo stesso tempo è difficile inquadrare il catcalling nel reato di stalking previsto dall’articolo 162-bis del Codice Penale. L’articolo recita:
“è punito […] chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita“.
In tali circostanze l’offensore è perseguibile solo se ha commesso molestie ripetute in un breve arco di tempo e se la vittima ne ha subito un concreto pregiudizio.
Un passo avanti è avvenuto grazie alla sentenza n. 55713 del 19 ottobre 2017 della Corte di Cassazione, con cui ha confermato l’integrazione dell’ipotesi di cui all’articolo 660 del Codice Penale, nel caso di “corteggiamenti non graditi“: chi corteggia, in maniera non gradita, una donna, seguendola in strada, così da costringere costei a cambiare abitudini”.
Catcalling: lontani da una vera tutela
Sembra essere ancora lunga la strada in Italia per una vera tutela di fronte alle azioni di catcalling. Una circostanza infelice, che lascia nell’animo delle vittime una paura e un’inquietudine che non le permette camminare libere e tranquille per strada. Al momento, purtroppo, l’unica via per risolvere il problema sembra essere l’educazione delle persone. Se vedi qualcuni che fa catcalling, intervieni per fargli presente le problematiche legate al suo comportamento. Tu spendi cinque minuti, ma può migliorare la vita di moltissime donne.
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