Negli Stati Uniti la campagna elettorale è preceduta nel periodo estivo dai caucus, dalle conventions e dalle elezioni primarie per stabilire i candidati.
La data delle elezioni per la carica presidenziale e vice-presidenziale è fissata dalla legge. L’Election Day deve essere il martedì successivo al primo lunedì del mese di novembre. A quattro anni esatti dall’ultima elezione presidenziale.
Ogni due anni si indicono invece le elezioni per i membri della Camera dei Rappresentanti e per 1/3 dei componenti del Senato.
Cosa sono le primarie?
Sono il lungo processo elettorale da cui uscirà il candidato democratico che sfiderà il Presidente uscente alle elezioni che si tengono a novembre.
Non tutte le primarie sono uguali. Ce ne sono di tre tipi: le primarie aperte, le primarie chiuse e i caucus.
Le primarie aperte sono la cosa che più si avvicina a una normale elezione politica. Tutti i cittadini americani con diritto di voto (quindi anche i Repubblicani) possono andare alle urne e scegliere il candidato democratico che vogliono come sfidante alle prossime elezioni. Le primarie chiuse, invece, permettono il voto soltanto agli americani già registrati come elettori dei democratici.
Cosa sono i caucus
Il termine Caucus è una parola di origine indiana riferita a riunioni dei capi tribù Algonquin. Con questo si intende definire un incontro informale o formale fra membri o sostenitori di un partito politico.
Questa procedura elettorale è praticata dai democratici in quattro stati: Iowa, Nevada, North Dakota, Wyoming. Anche in tre territori: Samoa, Virgin Island e Guam.
Più che votazioni, sono degli incontri formali che avvengono in luoghi come chiese, bar, biblioteche o palestre delle scuole. Gli elettori discutono sui pro e i contro di ogni candidato, ascoltando le “arringhe” dei vari rappresentanti di ogni sfidante.
Dunque, si dividono in gruppetti in base alla loro preferenza: i caucus, appunto. I gruppi che non rappresentano il 15% del totale degli elettori di quella sala si “sciolgono”. Le persone che prima ne facevano parte possono aggregarsi a loro volta all’interno di un altro gruppo.
Il risultato è che i sostenitori dei candidati più piccoli, corteggiatissimi, vanno a sostenere i candidati più grandi. Ogni seggio elegge un certo numero di delegati (41 per l’Iowa), che a luglio andranno alla convention nazionale del Partito Democratico, dove verrà assegnata la nomination del candidato democratico.
Iowa è particolare: perché?
Perché da 50 anni, questo piccolo stato di soli 3 milioni di abitanti è il primo in cui si tengono le primarie. Nonostante abbia una popolazione non molto rappresentativa degli elettori democratici (80% di bianchi e molti addetti all’agricoltura), l’Iowa è spesso decisivo per lanciare una candidatura sottovalutata o affossarne una già data per vincente dai sondaggi.
Dal 1972 a oggi, sette volte su dieci il candidato che ha vinto qui ha anche vinto le primarie generali.