“Vorrei comunicare che rinuncio alla qualifica di redattore esperto che mi è stata attribuita. Infatti il trasferimento avviene contro la mia volontà, espressa in maniera esplicita allo stesso direttore quando stamattina al telefono mi ha interpellato su questa eventualità… La mia dignità mi impone di rifiutare un’elemosina – peraltro non richiesta – da parte di chi calpesta la mia volontà senza il minimo rispetto per 27 anni di professionismo e quasi 22 anni di lavoro alla Stampa”. No, non è Lercio. Davvero alla Busiarda ci sono ancora dei giornalisti attenti alla dignità e che, per coerenza, rifiutano le mance concesse dal Giannini di turno.

Il Cdr, ovviamente, sottolinea che i trasferimenti interni rientrano nelle prerogative del direttore. Ma in quelle stesse prerogative dovrebbero rientrare educazione, rispetto, confronto. Che non si racchiudono in una sveltina al telefono per comunicare ciò che è già stato deciso. Ma è inevitabile, considerando che quando si degna di essere a Torino, Giannini si blinda nella sua stanza e concede udienza solo a vicedirettori e caporedattori. Mica ha tempo per la plebaglia, della quale decide il destino. Se la vittima è consenziente, il direttore si prende il merito di aver interpretato una sacrosanta aspirazione di carriera. Se non è d’accordo deve farsela andar bene. E basta.
Tutto giusto, poiché prima degli interessi del singolo vengono quelli del gruppo, del giornale. E Massimo Giannini, da quando è stato collocato alla direzione del quotidiano degli Elkann, ha ampiamente dimostrato di lavorare per il bene della Busiarda. Infatti, dati di novembre, la somma di copie cartacee e digitali era precipitata a 115.870. Con un brillante calo dell’11,3% rispetto al novembre del 2019. Se poi si è così cattivi da fare un raffronto con il 2013, si scopre che la leggera flessione è pari al 47,7%.

Una politica editoriale vincente, senza dubbio. Una linea di correttezza, imparzialità, coraggio che è stata perfettamente compresa dai lettori. Ma in fondo cosa pretendono questi pochi lettori rimasti? Il loro compito è solo quello di versare l’obolo. Poi se vogliono conoscere i fatti reali, possono sempre cercarli altrove. Ciò che conta davvero è far felici i fedelissimi di Giannini, con promozioni mirate ed aumenti salariali. Per l’informazione ripassare più tardi.