Greta ed i gretini sono sicuramente fastidiosi. E profondamente ignoranti su molti aspetti della loro battaglia ambientalista. Ma ciò non toglie che la plastica inquini e che le merendine industriali non facciano bene alla salute.
Ed allora diventano altrettanto fastidiose le prese di posizione delle associazioni industriali che paventano crisi irreversibili per le aziende costrette a non inquinare ed a modificare la composizione delle proprie merende destinate ai bambini.
Ancora più fastidiosa la solidarietà espressa dai politici del centrodestra (Renzi compreso, perché è difficile collocarlo a sinistra) in nome della salvaguardia del profitto mascherata dalla salvaguardia dei posti di lavoro.
Si è giustificato l’inquinamento prodotto dall’Ilva con il fatto che la produzione di acciaio sarebbe strategica per il Paese anche se l’azienda è di proprietà indiana. Ma che sia strategica una merendina con troppi zuccheri e troppi grassi è difficile da dimostrare. Come è difficile da sostenere che le industrie non possono utilizzare per gli imballaggi materiali diversi dalla plastica. Certo, occorrerebbe modificare alcuni cicli produttivi, occorrerebbero nuovi macchinari. Il che significherebbe nuovi investimenti. Una parola sempre più sconosciuta ai predatori italiani, magari quelli con sede fiscale e legale all’estero.
Gli imprenditori, quelli veri, hanno considerato un’opportunità il cambiamento in direzione ecologista poiché permetterà di rinnovare la gamma dei prodotti, creando nuova domanda anche nei settori maturi. In fondo è ciò che si è verificato con la demonizzazione dell’olio di palma. Creare, produrre e commercializzare merendine meno dannose non è impossibile. Cambiare gli spot pubblicitari è ancora più semplice. E si crea lavoro aggiuntivo, dal momento che politici e predatori vogliono barattare la salute con i posti di lavoro.
L’economia circolare è un’altra occasione di cambiamento, di rinnovamento. Che non richiede neppure uno sforzo mentale eccessivo, per quanto riguarda la plastica. Perché, in fondo, i prodotti sono sempre stati imballati anche prima che si utilizzasse la plastica. Dunque si può fare, a patto di scrostare un po’ di pessime abitudini.