Di fronte ai sempre più gravi disastri provocati dal governo degli Incapaci, un’opposizione anche solo decente avrebbe preso in mano la situazione e si sarebbe messa a sfornare senza sosta proposte intelligenti, progetti concreti e realizzabili. Già, l’opposizione, quella cosa strana che, in altri Paesi, contrasta le ingiustizie della maggioranza, crea magari dei “governi ombra” imbottiti di persone capaci e competenti, diventa credibile proprio in virtù delle idee che comunica.
Ma qui siamo in Italia, mica in un Paese serio. Così, dopo aver trascorso i mesi di arresti domiciliari proponendo “più pilu per tutti”, aiuti a pioggia, bonus di ogni tipo purché diversi da quelli inventati dal governo degli Incapaci, ora che arrivano le proposte fanno rimpiangere persino gli slogan di prima. E non soltanto le idee sulla scuola, quelle che hanno giustamente indignato Marco Cimmino. Assurdità sul referendum, vuoto pneumatico sull’economia.
A forza di circondarsi di incapaci, proprio come la maggioranza di governo, ci si ritrova nell’impossibilità di varare un programma credibile, realizzabile. Si saltabecca da uno Zangrillo ad un Bonomi, illudendosi di comporre un puzzle che non è componibile poiché le tessere sono differenti. Certo, è utile confrontarsi con il presidente di Confindustria, ma a patto di sedersi al tavolo con una propria visione del mondo da tutelare e da far vincere, non per prendere ordini da chi ha interessi molto diversi da quelli sostenuti dai partiti che si definiscono popolari prima ancora di populisti.
E invece si continua così, senza un’idea sull’economia circolare, sulla formazione, sull’innovazione, sull’agricoltura, sul turismo, sulla riqualificazione dei milioni di lavoratori che usciranno dal mercato del lavoro in profondo mutamento. Non un’idea sull’arte, sulla cultura in genere. Ed il nulla cosmico delle opposizioni permette ad una De Micheli qualunque di superare indenne la raffica di dichiarazioni assurde o comiche. Perché piuttosto che niente, è meglio persino il “piuttosto” di Gualtieri. Ma per le opposizioni il niente è meglio di un “piuttosto” rappresentato da consulenti che mettano in ombra i soliti noti.