Cercasi élite, disperatamente. Élite, non quell’accozzaglia infame delle oligarchie che, a tutti i livelli, si spartiscono poltrone e potere. Un’aristocrazia del pensiero e dell’azione che sappia condurre un paese, una città, una nazione, un continente fuori dalle sabbie mobili in cui tutto è stato precipitato da una foltissima banda di cialtroni, di incompetenti, di pagliacci che hanno improvvisato sempre e sbagliato anche di più.

Politici, imprenditori, scienziati, sindacalisti, militari, intellettuali: uno scenario disgustoso, un fallimento totale. Non a caso, quando le oligarchie tentano di nascondere il loro disastro, si celano dietro i soliti 4/5 nomi di persone che sono riuscite ad emergere dalla palude maleodorante. 4/5 individui, non un gruppo di 4/5 persone, non un’élite. Utili a se stessi, ma non alla collettività.
Di fronte ad un simile sfacelo ci si può rassegnare ad un futuro pessimo, di crescente povertà e di continua limitazione della libertà. Oppure si può cercare di individuare un’élite, di farla nascere e crescere, di contrapporla alle oligarchie del disastro.
“Cherchez l’élite” è appunto il titolo della trasmissione che sarà trasmessa oggi, a partire dalle 17,30, sulla web radio 23 settembre di Kulturaeuropa. Con la partecipazione, tra gli altri, del vicedirettore di Electomagazine, Adriano Segatori. Perché è a queste nuove élite che deve essere affidata la speranza di un futuro. In ogni ambito. Partendo, forse, non dai circoli patetici della politica, ma dai corpi intermedi. Provando a far funzionare la “macchina” che mantiene il Paese per poi presentarsi alla politica con una forza contrattuale in grado di scardinare i piccoli centri di potere familistico e famelico. Perché una vera élite può tranquillamente ignorare, inizialmente, i cerchi magici, i circoli di chi ha il terrore di confrontarsi con l’esterno.

In fondo il vecchio Nenni, quando era riuscito a portare i socialisti al governo, lo aveva riconosciuto: “Siamo finalmente entrati nella stanza dei bottoni e abbiamo scoperto che i bottoni non c’erano”. Erano altrove. Dove ora fanno danni le oligarchie e dove un Rinascimento futuro può essere garantito solo dall’arrivo delle élites.
La fortuna è che le élites esistono. La difficoltà è individuarle. La sfida è farle arrivare a sostituire le oligarchie dei cialtroni.
1 commento
Era ora! Andava fatto nel 2013…ormai è tardi. Appoggio e diffondo comunque.