Dalla “fine della Storia” di Fukuyama alla “fine della protesta” di Orsina? La teoria del politologo statunitense si è rivelata totalmente sbagliata (cosa ci si può aspettare dai nordamericani?), ma Orsina è persona intelligente e preparata, dunque la sua analisi è molto più interessante. Anche perché non ha la pretesa di rappresentare il futuro dell’umanità ma, semplicemente, di spiegare la situazione attuale della politica italiana.
Dunque, a suo avviso, lady Garbatella può stare tranquilla perché in Italia è terminato il ciclo della protesta. A prescindere dalle dubbie doti di statista di Giorgia Meloni, dalle politiche economiche sbagliate, dalla politica estera delegata agli statunitensi. Il problema è che manca un’alternativa in grado di coagulare una protesta credibile. La buffonata eteroditetta delle tende degli universitari non può essere considerata una protesta seria. E le sardine si sono rivelate la solita pagliacciata di breve durata.
Eppure temi seri su cui far nascere una protesta intelligente non mancherebbero. Le retribuzioni indecenti, il precariato, l’insostenibile livello degli affitti o dei prezzi per acquistare un alloggio, la distruzione dell’ambiente, i morti sul lavoro, la mancanza di servizi per le famiglie, le carenze della sanità, la speculazione sui prezzi degli alimenti, i prezzi indecenti delle spiagge o degli impianti di risalita. Per non parlare dell’ignobile servilismo in politica estera. C’è solo l’imbarazzo della scelta.
Già, ma chi sceglie? E chi ha la credibilità per guidare una protesta di massa su uno di questi argomenti? Certo non la sinistra ufficiale, convinta che l’unica cosa fondamentale per cui lottare sia il sesso non etero. Certo non ciò che resta dei pentastellati, semplicemente ridicoli ed impreparati. Le piazze di Dibba? Stanno nascendo e non si è sicuri che possano crescere sane e forti. Rizzo? Piace a gruppi eterogenei, trasversali, ma sino a quando non si deciderà a spedire in soffitta i nostalgici dell’Anpi non riuscirà ad uscire dall’angolino in cui è stato relegato proprio dalla zavorra rappresentata da chi ha paura di affrontare la realtà ed il futuro.
Il Terzo Polo può incarnare solo la protesta dei ricchi che non sopportano limiti al loro diritto di sfruttare il mondo intero. Tutt’al più potranno organizzare manifestazioni salottiere in cui ci si scontrerà lanciando caviale nero contro caviale rosso, sparando tappi di champagne e duellando con flûte di cristallo.
E la destra, quella vera? Rigorosamente emarginata e messa a tacere dai crosettiani che hanno occupato ogni spazio e che, dopo aver rinnegato tutto e tutti, accusano di tradimento gli ex compagni di strada che sono rimasti fedeli ad un ideale.
Dunque ha ragione Orsina. E lady Garbatella può stare tranquilla. Fingendo di preoccuparsi perché gli intellettuali gauchisti si indignano di fronte alla prospettiva di non ascoltare più in RAI i profondi discorsi di Littizzetto su culi, cacca, sesso. Saranno costretti ad origliare le analoghe considerazioni dei bambini dell’asilo. Gratuitamente. E se è questa l’opposizione..