In un momento storico in cui giornalismo e politica si trovano in cattivi rapporti, ha origine la cerimonia del ventaglio. Il rito nasce durante una seduta della Camera nel luglio 1983. Tale evento è stato fondamentale strumento di pacificazione tra giornalismo e politica.
Da quel momento, si evidenzia un miglioramento nella qualità dei rapporti tra questi due mondi, apparentemente distinti ma profondamente interconnessi.
contesto storico: l’avvicinamento tra giornalismo e politica
Nel 1849 fu concesso lo Statuto Albertino. Anche l’Editto sulla stampa venne emanato il 26 marzo dello stesso. Questo comprendeva 91 articoli, fondamentali per la nuova legislazione liberale sulla stampa. In uno di questi, venne garantita la libertà di stampa. Per questo motivo si verificò un notevole sviluppo del giornalismo, con la nascita di grandi giornali che segnarono quell’epoca.
Anche il giornalismo parlamentare è nato all’indomani dello Statuto Albertino. Poiché quest’ultimo affermava che le sedute del Parlamento fossero pubbliche. Per cui, era consentito, previa autorizzazione, assistere alle sedute.
Con l’entrata dei giornalisti in Parlamento e la pubblicazione dei resoconti parlamentari, i rapporti tra questi due mondi iniziarono ad incrinarsi.
il rapporto tra giornalisti e parlamentari
I primi resoconti parlamentari riportavano quasi testualmente gli interventi dei deputati. Tuttavia, crearono ugualmente da parte dei parlamentari delle proteste. Questi sostenevano che i giornalisti avessero snaturato i loro discorsi, non riportando tutta l’arringa correttamente.
Il risentimento era dato dal fatto che, molti politici erano insofferenti alla presenza dei giornalisti in Parlamento. Poiché gran parte di essi erano cresciuti nel clima della Restaurazione, e per questo poco entusiasti che le discussioni parlamentari diventassero oggetto di libera divulgazione.
L’impostazione dei resoconti data dai giornalisti muta nel tempo. I lettori erano inizialmente entusiasti di queste nuove pubblicazioni. Successivamente, iniziarono a stancarsi del tono grigio e piatto della narrazione. Per tale motivo, i giornalisti cominciarono a ricostruire ciò che veniva detto, dando enfasi e colore al loro scritto.
Il trasferimento della capitale da Firenze a Roma, crea la necessità della costruzione di una nuova aula parlamentare. L’ingegner Paolo Comotto è l’incaricato al progetto. Inaugurata il 27 novembre del 1871, nel cortile di Montecitorio.
La nuova aula presentò diversi problemi. I materiali scadenti utilizzati causavano caldo afoso d’estate e freddo rigido d’inverno. Tanto era il freddo che fu concessa una deroga che consentiva ai deputati di poter indossare cappello e guanti durante le sedute. Cosa assolutamente vietata dal regolamento parlamentare.
Ulteriore problema, era l’acustica. Essa era peggiorata dal poco contegno dei giornalisti, e dal basso tono utilizzato dai parlamentari. Molto spesso il Presidente era costretto a richiamare all’ordine i giornalisti.
la prima cerimonia del ventaglio
Nella seduta della Camera del luglio 1893 ebbe luogo la prima cerimonia del ventaglio. Giuseppe Zanardelli, presidente della Camera, in quella giornata d’estate era in evidente sofferenza.
In quella precisa occasione, da cui poi prende il nome la cerimonia, Zanardelli, ricevette in regalo, un ventaglio firmato da un gruppo di giornalisti. Questo dono del ventaglio, sembra apparentemente marginale ma ha dato vita ad una consuetudine ancora in vita.
Ancora oggi, ogni anno prima della chiusura delle camere per la pausa estiva, viene celebrata la cerimonia del ventaglio. Si tratta di un rito formale che prevede la consegna, alle tre cariche principali dello Stato, di un ventaglio firmato da tutti i giornalisti.
Oggi la cerimonia del ventaglio mantiene viva la tradizione ma con un significato puramente simbolico.