Tre anni, almeno, di ballo del mattone. Anche se a distanza di sicurezza, almeno un metro e mezzo, e con mascherina. Altrimenti il Lemure della Speranza entrava nel panico. Con i suoi fedeli. Comunque fermi. Statici. Immobili. Indistinti e appiattiti. Ma ora…
Quadriglia!
È bastato che il Drago altezzoso, con aria da divinità offesa, salisse al Colle, e la musica è cambiata. Oh, certo, lui, probabilmente era convinto che la minaccia – non gioco più! E mi porto anche via il pallone – sarebbe bastata a far rientrare tutti nei ranghi. Ginocchioni e con cero in mano come davanti alla Madonna del Divino Amore, a cantare “Mira il tuo popolo, mio bel Signore!”.
Ma non è andata così. Non aveva fatto i conti con l’istinto dei politicanti italici, che dopo anni di dieta, hanno sentito odore di sangue. E a quel punto, anche l’esperto imbalsamatore della politica, inchiavardato alla poltrona Quirinalizia, non ha potuto farci più niente. Elezioni. E allora è iniziata la Quadriglia.
È un ballo vivace. Interessante. A tratti frenetico. Dove, all’improvviso il maestro di danza annuncia stentoreo:
Changer Les Dames!
E rapidissime le coppie si scompongono. E si compongono, subito, in altri, diversi, appassionati abbracci.
Volteggia il, variegato e colorato, mondo della Sinistra e del Centro Sinistra e della Sinistra Centro, e del Centro senza Sinistra, e della Sinistra Sinistra…
Volteggia intorno al Pd di Enrico Letta. Che promette percentuali di candidature, e ovviamente seggi, che fanno della statistica, nonché della matematica, un qualcosa di così opinabile da lasciare perplesso persino il vecchio Einstein.. Il 5% delle candidature a Di Maio, il 5% a ciò che resta di Leu, il 20% a Calenda. E ai Verdi? E poi arriva Conte con i residuali 5 Stelle. E Letta si mette a ballare con le Stelle, manco fosse ospite della Carlucci.
Però, qualcuno nel Pd, che evidentemente ricorda ancora le scuole elementari, comincia a chiedersi: ma se diamo tanti posti agli altri, a noi che resta?
La risposta è, ovviamente, una beneamata cippa. Anche perché questa legge elettorale….
Però Calenda fa la Belle Dame sans Merci. Si offre e ritrae. Promette e non mantiene. È lui il più conteso nello scambio di dame.
Lui dice che il problema è che non tutti, nell’alleanza che va tessendo Letta, si riconoscono nella Agenda Draghi. E questo è davvero interessante. Perché cosa sia questa leggendaria agenda, nessuno lo sa. Tutti ne parlano. Tutti ne discutono. Ma nessuno ti sa dire quali siano i suoi, miracolosi, contenuti. Per un motivo molto semplice. Che non esiste. Draghi non ha mai avuto un’agenda. Uno straccio di programma. E, ad essere sinceri, neppure di idea.
Ha sempre, e solo, parlato, con altera arroganza da uomo superiore, del nulla. E infatti il disastro economico (e non solo) è sotto gli occhi di tutti.
Di lui si ricordano discorsi memorabili tipo: Non ti vaccini, ti ammali, muori.
E poi gli insulti ad Erdoğan, prima di andare ad Ankara col cappello in mano a chiedere aiuti.
Gli insulti a Putin per farsi bello con l’Amico Amerikano. E che stiamo pagando ben caro…
Decisamente un’agenda degna del Conte di Cavour.
Ma la Quadriglia continua. Renzi balla da solo. Più che una Quadriglia sembra il Ballo del Qua Qua….
Di Maio si piazza a Modena, vecchia rocca stalinista. Presumibilmente festante per l’arrivo del guaglione napoletano. O almeno così sino a ieri. Perché, oggi, già si mormora che Letta faccia l’occhiolino a Conte. Che lo insulta, ma fa il vezzoso. E Conte, novella Salomè, vuole come dono nuziale proprio la testa di Giggino. Cui non resterebbe altro che inseguire le grazie di Calenda. O di Renzi. O di entrambi. Perché questa Quadriglia è danza sfrenata. Peggio della medioevale Sarabanda. Che i predicatori definivano ancor più perniciosa della peste bubbonica. Quella descritta dal Boccaccio. La peste, non la Sarabanda.
Sull’altro fronte in apparenza la danza è più lenta e manierata.. Più un minuetto che altro. Anche perché (alcuni) nani e (molte) ballerine hanno lasciato la barca. Per passare anche loro, manco a dirlo, con il solito Calenda. La cui lista sembra sempre più un dipinto di Tolouse Lautrec. C’è persino la vecchia cartomante menagrama con turbante. Emma Bonino.
Comunque il minuetto del Centro Destra conosce qualche, improvvisa, disarmonia. Con le intemerate di Lady Giorgina, fulminata sulla via dell’Aspen. E oggi più Atlantista di Kissinger.
E con i colpi di genio di Capitan corsaro. Che vuole arruolare Cingolani e il generale Figliuolo nel futuro governo. Come dire, anche noi siamo per l’agenda Draghi. Che, appunto, tutti giurano che esista. Ma…è necessaria una virtù teologale. La fede. Nell’invisibile. E impossibile.
Per paradosso, il danzatore più elegante, nonostante gli anni e l’avanzato stato di mummificazione, resta pur sempre lui. Il Berlusca. Intreccia le danze con la Giorgia, ballerina alquanto rude. Da balera di borgata. E sorride a Renzi.
Fa un volteggio con Salvini. E l’occhiolino a Calenda. Anni di piano bar non sono acqua.
E poi, lui, a Cambiare la Dama è decisamente avvezzo…