Congruo. Il futuro dei percettori di reddito di cittadinanza ruota tutto intorno a questo aggettivo. Va beh, molti divanisti ignorano che si tratti di un aggettivo e ne ignorano anche il significato. Ma, in realtà, è proprio il significato da dare a “congruo” che suscita dubbi e perplessità. Chi incassa i soldi del reddito di cittadinanza non potrà rifiutare un lavoro congruo. In caso contrario perderà il mantenimento a carico dei contribuenti.
Ma congruo rispetto a cosa? Al titolo di studio del disoccupato? Dunque un ingegnere potrà rifiutare la proposta di andare a raccogliere castagne nei boschi? Congruo rispetto al luogo in cui si abita? Quanti km sono accettabili per andare a lavorare? Una famiglia deve cancellare rapporti con parenti ed amici (anche dei figli) per trasferirsi in altre regioni?
Oppure congruo economicamente, prendendo in considerazione il costo della vita nelle diverse città italiane, con le differenze tra grandi metropoli e campagne?
Non sarà facile districarsi tra interpretazioni ed immancabili ricorsi ai vari Tar. Perché è evidente – ma non per parlamentari che incassano 15mila euro al mese e che non conoscono i problemi di sopravvivenza della gente normale – che 7/800 euro al mese consentono di vivacchiare in qualche paesino senza velleità turistiche, senza particolari attrazioni e senza molte offerte culturali e di divertimenti particolari. Ma sono anche paesini con scarse possibilità di lavoro.
Con la stessa cifra, però, non si sopravvive a Milano, tra affitti, bollette, costo dei mezzi pubblici ed alimentazione anche di scarsa qualità. È vero che per il forzista Cattaneo si può anche evitare di mangiare, per dimostrare la buona volontà e l’impegno nel lavoro, però nessun giudice riconoscerebbe come valide le sue argomentazioni sulla congruità di salari che non permettono di alimentarsi.
Come uscirne, dunque? Sarebbe stato sufficiente indicare il livello di salario orario minimo. È vero che si creerebbero comunque delle disparità. Perché con 10 euro (lordi) all’ora si campa più che dignitosamente in certi territori e ci si limita a sopravvivere nelle metropoli. Però si supererebbe perlomeno la vergogna di proposte di lavoro da 4 euro all’ora, ed anche meno. E non basta Cattaneo a rendere congrue queste cifre.