A distanza di 35 anni dall’incidente nucleare che sconvolse il mondo intero, Chernobyl, la città sospesa, torna a fare paura. A destare preoccupazione il reattore 4, risvegliatosi in questi giorni provocando un aumento di neutroni. In una prima ipotesi, fornita dagli scienziati ucraini, a causare la reazione sarebbero state le forti piogge registrate nella zona. Gli esperti si stanno attualmente interrogando sulle conseguenze del fenomeno.

Le ipotesi sull’aumento di neutroni e il sarcofago del reattore 4 di Chernobyl
Se negli scorsi giorni abbiamo ricordato il disastro nucleare di Chernobyl come qualcosa di distante, ma che ancora oggi tocca da vicino le nostre vite; ora sappiamo che questo fenomeno non è così improbabile ed irripetibile.
Nella sfrenata ricerca di una risposta, il governo di Kiev ha ipotizzato che alla base dell’aumento del numero di neutroni ci fosse la disidratazione delle masse di uranio. Ripercorrendo la storia di Chernobyl ci ricorderemo che, circa un anno dopo il disastro, attorno al reattore del terrore si era costruito, a costo di centinaia di vite, un primo sarcofago. Questo, putroppo, si era crepato in più punti e aveva permesso delle infiltrazioni di acqua piovana. Stando alle ipotesi fornite dagli scienziati, l’acqua sarebbe in grado di rallentare i neutroni e causare maggiori scontri con i nuclei di uranio.
Cercando di scongiurare il peggio, sul tetto del rivestimento si erano istallati dei diffusori di nitrato di gadolinio, in modo da bloccare e assorbire i neutroni. Questa operazione, seppur efficace, non riusciva a penetrare a fondo nella centrale.
Quando venne costruito il secondo grande sacrofago nel 2016, l’acqua piovana non si era più infiltrata nella centrale e il numero di neutroni era calato sensibilmente. Attualmente l’unica teoria su cui convergono gli scienziati risiederebbe nell’assenza di acqua, tale condizione avrebbe fatto rimbalzare più velocemente i neutroni, causando la fissione.

Perchè preoccuparsi di Chernobyl?
A dare l’allarme Maxim Saveliev, scienziato dell’Istituto ucraino per la sicurezza nucleare, che ha precisato che il numero di neutroni normalmente prodotti sta aumentando lentamente.
È certo che l’evento che si potrebbe scatenare da questa fissione nucleare non avrebbe la stessa portata dell’incidente del 1986. Numerosi scienziati hanno rassicurato il mondo da questa nuova apprensione, affermando che l’esplosione, ipotizzando che ci sia, non causerebbe gli stessi danni della prima. Dal momento che le polveri radioattive emesse dalla stessa troverebbero come ostacolo il “New Safe Confinement“, il nuovo sarcofago costruito nel 2016.
A pagare le spese sarebbe il processo di smantellamento della centrale, che verrebbe inevitabilmente complicato e allungato.
Tuttavia, a preoccupare i massimi esperti restano le 170 tonnellate di uranio irradiato che si troverebbero all’accesso del reattore 4 di Chernobyl. Una tale quantità renderebbe impossibile, o comunque molto complicato, intervenire. Attualmente l’ipotesi migliore è che la fissione si interrompa naturalmente, scongiurando l’esplosione.