Inaspettatamente, nella gara inaugurale della stagione MotoGP, ha trionfato Enea Bastianini al debutto con la Ducati del team Gresini. Tuttavia, il successo della “bestia” non ha stupito più di tanto chi ha seguito i progressi delle sue ultime due stagioni. Vediamo quindi chi è Enea Bastianini, la sua storia da talento della MotoGP e l’origine del suo soprannome “la bestia”.
CHI È ENEA BASTIANINI: STORIA DEL TALENTO DELLA MOTOGP E DEL SUO SOPRANNOME “LA BESTIA”
Il pilota della MotoGP “la bestia” Enea Bastianini è nato a Rimini il penultimo giorno dell’anno 1997. A tre anni e tre mesi per la prima volta è salito in una minimoto, per questo motivo il suo numero è il trentatré.
Il suo soprannome è dovuto specialmente alla somiglianza con il suo cognome. Essendo un centauro grintoso, si addice anche alle sue caratteristiche di guida. Dopo varie vittorie a livello giovanile, nel 2014 il sedicenne debutta in Moto3 ed è subito il “rookie of the year“, il debuttante che ha ottenuto più punti iridati. Grazie ai buoni risultati ottenuti, diventa il pilota con più podi in attivo nella categoria in assoluto. Come giusto che fosse, nel 2019 approda in Moto2 e dopo un anno di apprendistato, vince il titolo iridato, guadagnandosi la chiamata nella classe regina.
Debutta lo scorso anno con il numero ventitré, perchè il suo trentatré è già occupato da Brad Binder, ottenendo due sensazionali podi nelle gare disputate a Misano. Quest’anno si trasferisce alla Ducati del team Gresini, di ritorno nel motomondiale dopo la morte di Fausto Gresini dovuta al Coronavirus. La scuderia è gestita dalla vedova Nadia Padovani. Buona la prima.

LA PRIMA VITTORIA IN MOTOGP DEL TALENTO ENEA BASTIANINI
Grazie alla recente vittoria a Losail, ad eccezion fatta per gli addetti al lavoro, tutti si sono chiesti chi sia Enea Bastianini. Nonostante una carriera piuttosto positiva, non ha l’hype di tanti suoi colleghi, probabilmente per via del suo carattere tranquillo e riservato, almeno al di fuori della pista; la sua zona confort in cui si trasforma appunto in una bestia.
Lo ha dimostrato in Qatar, rimontando e pressando Pol Espargaro, reo di aver sbagliato nel momento clou della gara, di fatto regalando la gara al riminese. Successivamente, il ventitreenne ha amministrato il vantaggio guadagnato su Brad Binder negli ultimi giri e ha concluso trionfando. Nonostante il fatto che guidasse una moto del 2021, ha vinto al debutto. Se il buongiorno si vede dal mattino…
LA BESTIA E IL SUO TRIONFO IN MOTOGP DAI MILLE SIGNIFICATI
Come abbiamo già sottolineato in precedenza, ha trionfato proprio al debutto con la scuderia voluta fortemente da lady Gresini, rendendo il tutto molto più emozionante. Il compianto Fausto è stato il suo mentore dal 2014 al 2016, è stato il primo a credere in lui. Nel momento migliore della sua breve carriera, ha deciso in qualche modo di ricongiungersi con lui.
Naturalmente, sia Enea che Nadia hanno voluto dedicare il successo all’ex pilota e dirigente sportivo e il ducatista ha ammesso che la sua morte gli ha dato una motivazione in più. Come è già successo con la morte di due ex piloti Gresini Daijiro Kato e Marco Simoncelli, la gara seguente è stata vinta da un pilota del team in questione. La bella Ducati, la bella storia della Padovani e la Bestia Bastianini: che la favola abbia inizio.

ENEA BASTIANINI PUÒ ESSERE L’EREDE Di VALENTINO ROSSI IN MOTOGP?
Troppo presto per dirlo, d’altronde è passata solo una gara dal ritiro di Valentino Rossi. Ironia della sorte, trionfano tre piloti italiani nelle tre categorie, le gare della Moto3 e della Moto2 sono state vinte rispettivamente da Andrea Migno e Celestino Vietti, due prodotti della VR46 Riders Academy.
Paradossalmente, Enea è uno dei pochi piloti giovani italiani che non sono cresciuti nell’accademia della leggenda di Tavullia, fondamentale per la crescita del movimento nostrano. Nessuna polemica, semplicemente al riminese si sono aperte strade diverse in passato e Carlo Pernat, il suo manager, ha puntato dritto sul suo talento indiscutibile quanto cristallino. Come se non bastasse, di recente “il dottore” è diventato padre di Giulietta per la prima volta nella sua vita.
Pazienza se Enea non ha potuto bere una birra per festeggiare la sua domenica bestiale. D’altronde è risaputo: i qatarioti sono fiscali nella vendita e nel consumo di alcolici anche per chi non proviene dallo Stato in questione o per chi non è musulmano. Ma Il suo primo trionfo iridato in MotoGP rimarrà in eterno nei suoi ricordi e nella mente dei tifosi dei piloti dello Stivale.
Se siete appassionati non solo di motociclismo ma anche di calcio, leggete l’articolo riguardante le squadre con più scudetti! Rimarrete sorpresi.