Nello studio della storia sarà capitato a tutti di leggere il nome di Bucefalo. Ma chi era Bucefalo? E’ il nome del leggendario cavallo di Alessandro Magno che rimase al suo fianco quasi tutta la sua vita. Oggi riscopriremo le storie e le leggende che riguardano il cavallo Bucefalo. Leggi anche questo articolo per scoprire alcune curiosità su Alessandro Magno.
Il primo incontro tra Bucefalo e Alessandro
Secondo i vari racconti, nel 344 Filonico di Tessaglia offrì a Filippo il Macedone il cavallo Bucefalo per l’enorme somma per quel tempo di tredici talenti.
Il cavallo sembrava avere un carattere poco docile e si rivelò subito intrattabile. In particolare non tollerava che lo montassero e si rivoltava contro tutti quanti ci provassero. Filippo a quel punto, stanco del comportamento difficile e indomabile del cavallo, ordinò che fosse portato via.
Prima però, Alessandro si propose di provare a montarlo e di pagare di tasca sua i 13 talenti in caso di insuccesso.
Alessandro aveva osservato molto attentamente il cavallo e aveva notato che aveva molta paura, soprattutto della sua ombra, che vedeva muoversi davanti a sé. Proprio per questo, Alessandro rivolse il cavallo con il muso verso il sole prima di salire in sella.
Il grande scetticismo che vi era dietro alla decisione di Alessandro di montare Bucefalo fu sostituito da una grande sorpresa. Alessandro era riuscito a domare lo stallone che sarebbe poi divenuto suo compagno fidato e inseparabile per diversi anni successivi.
Le avventure dei due compagni
La storia narra che Bucefalo permettesse solo ad Alessandro di cavalcarlo. Addirittura si racconta che il cavallo si inginocchiasse spontaneamente al suo padrone quando questi voleva salirgli in groppa.
In una delle numerose guerre portate avanti da Alessandro, Bucefalo fu catturato dai nemici. Alessandro, in preda al dolore e alla rabbia, ordinò di trovare il cavallo e dichiarò che avrebbe fatto uccidere tutti se non gli fosse stato riportato. I ladri furono terrorizzati da questa minaccia e riconsegnarono Bucefalo al suo proprietario.
Riguardo alla morte di Bucefalo esistono diverse versioni. Molte di queste però sono concordi nel ritenere che la sua morte sia da attribuire alle ferite riportate nella vittoriosa battaglia del fiume Idaspe.
Tuttavia, seguendo la testimonianza di Onesicrito, filosofo e storico al seguito di Alessandro, sembra che Bucefalo non morì per le ferite ma per la stanchezza e gli anni di vecchiaia accumulati nei suoi trent’anni di vita.
Dopo che l’animale morì, Alessandro ne fu molto segnato in quanto riteneva di aver perso un compagno ed un amico. In suo onore, infatti, fondò la città di Bucefala sulla riva destra dell’Idaspe. In memoria di Bucefalo, Alessandro organizzò una processione funebre e, alla fine di questa, depose il corpo in un sepolcro al centro della città che portava il suo nome.
Curiosità sul nome Bucefalo
Bucefalo era un cavallo della migliore razza tessalica. Alcuni studi successivi sostengono che fosse un esemplare dell’odierna razza Akhal-Teke.
L’origine del nome Bucefalo è da ricondurre alla lingua greca e il suo significato è “testa di bue”. Molte testimonianze riportano infatti che la testa di questo stallone, di dimensioni enormi e dal forte carattere, ricordasse proprio la testa di un bue.
Altri sostengono che il suo manto fosse totalmente nero e che sulla fronte risaltasse una macchia bianca a forma di testa di bue.
Altri ancora ritengono che questo nome derivi dal fatto che Bucefalo, in battaglia, venisse ornato con corna d’oro per accentuarne l’aspetto temibile.
Numerosi studi, però, sembrano dimostrare che Bucefalo fosse il nome utilizzato per indicare i cavalli provenienti dalla Tessaglia. Era consuetudine, in quella regione, marchiare i cavalli con la lettera greca Alpha, rappresentata in alfabeto arcaico con una testa di bue.