I due maggiori rappresentanti delle istituzioni pugliesi e baresi sono sopranominati; “il mangiatore di cozze”, Michele Emiliano, Governatore della Regione, “lo sceriffo”, Antonio Decaro, Sindaco di Bari. Il soprannome di “sceriffo” il Sindaco l’ha guadagnato, in particolare, con l’inizio della pandemia. Dall’anno passato, infatti, il primo cittadino si è aggirato per Bari, con cameramen e scorta al seguito, riprendendo e ammonendo tutti coloro che non rispettavano, in qualche modo, le regole imposte dalla pandemia. Ed in ogni video mandato in onda il morigeratore non perdeva occasione per bacchettare i baresi, a seconda delle circostanze, a suo dire, menefreghisti, sporcaccioni, delinquenti ecc.
Ed anche durante le festività natalizie Decaro si è esibito in uno show, ovviamente ripreso dai solerti accompagnatori, contro un abusivo che vendeva birre. “ Ti vengo a trovare a casa” urlava il “fuorilegge”, “ti aspetto” rispondeva il Sindaco dando vita ad uno spettacolo degno più di una rissa di strada che di un intervento di un rappresentante delle istituzioni.
Il giorno 22 dicembre veniva pubblicata un’ordinanza, a firma del Sindaco, in cui si vietava “in tutto il territorio comunale, la diffusione di musica dal vivo e non dal vivo all’esterno, compresi gli spazi antistanti – dehors inclusi – degli esercizi pubblici e delle attività commerciali in genere anche mediante diffusori acustici o altre apparecchiature sonore”. Nel frattempo, in una delle piazze cittadine, si stava innalzando un palco per il concertone di capodanno, che sarebbe stato ripreso in diretta da canale 5.
Il giorno successivo altro comunicato del Sindaco: “Pur non rientrando tra gli eventi soggetti alle nuove restrizioni per le modalità operative con cui si sarebbe svolto lo spettacolo – dichiara il sindaco Antonio Decaro -, ho condiviso con gli organizzatori l’opportunità di trasferire la messa in onda del grande show di Canale 5 sul palco del più importante teatro di Bari”.
Il palco a cui si riferisce Decaro è quello del Petruzzelli, teatro simbolo della citta, amatissimo dai baresi, che già anni addietro è stato oggetto di un incendio doloso, aprendo una ferita nel cuore della città. Dopo la ricostruzione, il teatro era dedicato alla lirica. Per assistere all’evento i posti dovevano essere prenotati su un sito del Comune di Bari, ed i partecipanti avrebbero dovuto attenersi alle regole previste dal ministero della salute: sarà possibile accedere solo ed esclusivamente muniti di green pass rafforzato; non saranno consentite esenzioni né per fasce d’età, né a fronte di certificazione medica di esenzione; per l’intera durata dello spettacolo sarà obbligatorio indossare la mascherina ffp2; i posti a disposizione del pubblico saranno 1.055.
Finalmente arriviamo al 31 dicembre. Già dal primo collegamento il teatro sembra sold out, tutto esaurito, senza alcun distanziamento. Il “mangiatore di cozze” e “lo sceriffo” sono chiamati sul palco e fanno la loro brava comparsata infarcita di luoghi comuni ed autocompiacimento. La mezzanotte si avvicina ed il desiderio di festeggiare aumenta. E con lo scoccare della mezzanotte, incitati dalla presentatrice, parte un trenino per tutto il teatro. Uno spettacolo degno delle peggiori discoteche che, oltre a contravvenire a tutte le norme, mortifica un teatro ed un’intera città.
Il giorno successivo imperversano le critiche sui social e su alcuni giornali; Il sindacato dei lavoratori dello spettacolo annuncia un esposto contro Mediaset e tutti gli organizzatori dell’evento, in cui si legge: “Quello che è avvenuto ieri sera è uno scempio, uno schiaffo ai 90.000 lavoratori delle 3.500 aziende fermate dal decreto Covid del 24 dicembre che, di fatto, chiudeva (nuovamente) le discoteche e gli eventi (e solo quelli) per contenere il nuovo aumento dei contagi» di Coronavirus. Eravamo preparati al fatto che ci sarebbe stato chi si sarebbe approfittato della situazione, che ci sarebbe stato chi avrebbe lucrato biecamente sulla condizione di minorità di un intero comparto ferito alimentando quell’abusivismo che da sempre rappresenta il vero cancro che ha distrutto un settore che ha saputo dettare, in termini di qualità, le regole del night-entertainment al mondo intero, ma non potevamo immaginare che questo avvenisse in diretta nazionale”.
Si legge ancora nel comunicato che il Sindacato contesta anche “l’etica dei colleghi che si sono prestati e hanno prestato la propria immagine e la propria professionalità a questa pagliacciata”, chiedendo se i conduttori dell’evento, tra cui Federica Panicucci, Fernando Proce, Daniele Battaglia, Alan Palmieri e altri, durante la serata «abbiano sollecitato i presenti al rispetto delle regole, all’uso delle mascherine e al mantenimento del distanziamento così come sono stati costretti a fare coloro (pochi) che hanno trovato ieri sera un ingaggio (molto meno pagato del loro) in uno dei locali che ha deciso di svolgere comunque (in regola) il servizio di Capodanno”.
Ed anche Elvira Savino, deputata di Forza Italia chiama in causa il presidente dell’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, il sindaco di Bari Antonio Decaro, ed il ministro della Salute Speranza, preannunciando una interrogazione parlamentare “per sapere se sia possibile che un sindaco abbia permesso che l’evento si svolgesse con quelle modalità e con le ovvie conseguenze che vedremo, in termini di contagio, nei prossimi giorni….Ieri sera è andata in scena l’incoscienza pura di Decaro: quello che è accaduto al Petruzzelli è gravissimo ed è uno sfregio a tutte le attività che sono rimaste chiuse e a tutti i cittadini che, responsabilmente, hanno trascorso il capodanno cercando di tutelare la propria salute. I ‘risultati’ di questo scempio, purtroppo, li registreremo a breve ed è inconcepibile che un sindaco vi abbia messo la sua firma”.
Reazioni da parte del primo cittadino? Spiegazioni? Giustificazioni? Sulla sua pagina Facebook il 1 gennaio un post: “Buon 2022 Bari. Con un abbraccio simbolico e l’augurio che presto si possa trasformare in un abbraccio vero per tutti.”
Per dirla con il Marchese del Grillo: Perché io sono io e voi non siete un….