Secondo me un vecchio programma, ancora di un qualche successo, come “Chi l’ha visto?” avrebbe urgente bisogno di un aggiornamento e rinnovamento. Anche perché cercare il nonno colpito dalla smemoratezza e sparito da casa da tre giorni sarebbe ormai inutile. Le zelanti milizie anti-covid, validamente spalleggiate dall’intelligence (si fa per dire) da balcone, lo ritroverebbe in un attimo seduto, solitario, al parco. Su una panchina, a fissare con sguardo vuoto le papere. E te lo restituirebbero in men che non si dica. Sano, salvo, probabilmente vaccinato, e con allegata sanzione da 400 euro…
Per non parlare, poi, dei tentativi di fuga dal carcere familiare di adolescenti o più attempati Peter Pan alla tardiva ricerca dell’isola che non c’è… E dove diamine potrebbero andare, tra zone rosse, arancioni, gauleiter regionali che impongono tamponi in entrata e in uscita, generali a caccia di passanti per vaccinarli proditoriamente, e altre quisquilie?
No , decisamente, per il vecchio “Chi l’ha visto” non c’è più materia prima…
Tuttavia, il programma non è da buttare al macero. Solo da aggiornare. Con temi, personaggi e ricerche più consoni al momento presente.
Mi permetto di suggerire una sorta di palinsesto. Da perfetto incompetente. Ma , appunto, proprio per questo lo posso fare. Siamo o non siamo nell’era felice dell’uno vale uno? E allora…
Dunque.
Prima puntata
Chi ha visto il libertario, anarchico, reduce nostalgico del ’68, fautore di tutte le cause volte a rivendicare diritti, diritti, diritti? Quello del “vietato vietare” ed altre amenità consimili?
Disperso da tempo. Forse nascosto in casa, tre mascherine sul volto, la spesa portata col delivery, il nuovo motto “Non voglio morire, non voglio morire” ripetuto ossessivamente. O, peggio, divenuto sostenitore truce dei divieti, fautore dei lockdown ad oltranza, virologo profeta di sventure pandemiche future. Della “nuova normalità”…

Seconda Puntata
Chi ha visto il liberale, quello fulminato sulla Via di Damasco della Società Aperta, che ha proliferato all’indomani del Crollo del Muro di Berlino, e che era dichiarato nemico di ogni forma di statalismo, apologeta dello Stato Minimo, freedmaniano senza neppure sapere chi fosse Freedman, popperiano senza aver mai letto una riga di Popper?
Probabilmente è molto impegnato ad invocare l’intervento dello Stato per vaccinare i riottosi, per punire i pericolosi untori che passeggiano nei parchi, per tenere chiuse le attività produttive e sostituire il lavoro e l’impresa con un provvidenziale reddito di (ipotetica) cittadinanza. E andrebbe ricercato lungo quella Via della Schiavitù di cui parlava una delle sue icone dimenticate.
Terza puntata.
Chi l’ha più visto il destro celodurista fautore delle autonomie regionali, padano e indipendentista, contrario al dispotismo di Roma e al colonialismo di Bruxelles? Disperso. Troppo impegnato a protestare sul web contro il pericolo dell’invasione islamica, mentre se ne sta sul sofà sorbendo salutari centrifugati di carota, invocando “Più vaccini, più vaccini”, pregando per l’arrivo provvidenziale di salvifici Recovery Found, rendendo omaggio al centralismo del governo dei Draghi, dei militari che controllano le strade, della revoca di ogni autonomia locale.
Quarta puntata.
E chi l’ha visto il destro nazionale, sostenitore di una visione tradizionale, dell’orgoglio di essere italiano, nutrito di miti eroici? Quello che fingeva di aver letto Evola, che aveva la foto di Mussolini a cavallo sopra al letto, che citava, a sproposito, Pound sul coraggio di difendere le proprie idee… Forse è in fila, buono buono, per ricevere la sua dose di vaccino… Forse auspica profilassi di massa nelle scuole, negli stabilimenti balneari, passaporti sanitari per andare da Roma a Monterotondo…

Quinta puntata
Chi l’ha visto il sindacalista comunista, sotto sotto nostalgico di Stalin e dell’Armata Rossa, anticapitalista, difensore della classe operaia, in perenne attesa della seconda ondata rivoluzionaria? Sta, forse, ascoltando incantato il nuovo Verbo che viene dalla City, ordinando il pranzo pasquale tramite una delle multinazionali del delivery, venerando l’immagine di Bill Gates che, nel suo pantheon, ha sostituito quella di Togliatti…

Sesta puntata
E chi l’ha più visto il cattolico fervente, quello democratico, sopratutto, che cercava di conciliare Cristo e i Vangeli con la giustizia sociale e l’amore per i deboli e gli oppressi? Sarà, magari, celato dietro ad una persiana, pronto a chiamare le forze dell’ordine se vede scellerati fanciulli giocare nel cortile, ha sostituito l’acqua santa con l’amuchina, la resurrezione della carne con la preservazione della stessa, la vita eterna con il mito dell’immortalità fisica…
E potrei continuare. A lungo. Purtroppo.
Ma è inutile. Alla fin fine non servirebbero molte puntate. Ne basterebbe una sola. Chi l’ha visto, ancora, un uomo, o una donna, con un po’ di dignità, di buon gusto, di buon senso, di coraggio morale? chi l’ha visto un italiano?