Magari è solo una coincidenza. E magari Patrick Zaki, cittadino egiziano, non ha fatto nulla di male ed il suo arresto in Egitto rappresenta un abuso. Ma è curioso che proprio chi, in Italia, sia convinto dell’infallibilità dei giudici sia lo stesso che scende in piazza per imporre ai giudici egiziani di adeguarsi alla sentenza assolutoria pronunciata dai manifestanti bolognesi.
E qualcuno è arrivato a pretendere la concessione della cittadinanza italiana a Zaki. D’altronde sarebbe l’unico modo per giustificare un’intromissione italiana in una vicenda giudiziaria che non ha nulla a che fare con l’Italia. Per rimediare ad un sopruso? Ad un errore giudiziario? Sarebbe come se l’Egitto concedesse la cittadinanza ai condannati per la strage alla stazione di Bologna, dal momento che la credibilità di quel processo è sicuramente inferiore rispetto alle accuse rivolte a Zaki.
Ma la vicenda del ricercatore egiziano assomiglia sempre di più all’ennesimo tentativo di rovinare le relazioni tra due Paesi “obbligati” ad andare d’accordo. E non soltanto per ragioni economiche. Certo, ci sono anche quelle, e sono rilevanti. A partire dagli accordi tra il governo egiziano e l’Eni per lo sfruttamento di un colossale giacimento di idrocarburi nel Mediterraneo. Un accordo che non è piaciuto ai concorrenti dell’Eni, in particolare non è piaciuto (come al solito) agli inglesi che avrebbero volentieri sostituito il gruppo italiano.
Ma alle sardine bolognesi ed ai loro complici questo non interessa. Come non interessa il ruolo inglese nella vicenda Regeni. A loro interessa esclusivamente che l’Italia litighi con l’Egitto, magari che interrompa le relazioni diplomatiche con Il Cairo. Curioso che sia lo stesso auspicio di Londra. Coincidenze, ovviamente.
Non interessa neppure che un eventuale accordo tra Italia ed Egitto potrebbe avere ripercussioni positive in vista di una stabilizzazione della situazione in Libia. Perché, su quello scenario, Il Cairo significa Mosca. Ma una stabilizzazione rischierebbe di portare ad una riduzione delle partenze di migranti da sfruttare in Italia. Ed allora meglio boicottare ogni intesa con l’Egitto, meglio evitare che la Libia si normalizzi. Le sardine sguazzano nel caos, proprio come Soros. Ma è una coincidenza.