Le chiese sempre più vuote creano un problema che, in qualche modo, andrà risolto in tempi rapidi. Non un problema religioso, a quelli provvede monsu Bergoglio (aggravandoli, ovviamente) bensì artistico/culturale. Perché le chiese, per ragioni che è inutile spiegare a Bergoglio visto che non le capirebbe, sono il più grande museo di opere d’arte presente in Italia. Autentici capolavori diffusi capillarmente dalle montagne al mare, dai paesini semidisabitati alle più grandi città.
Certo, arte antica che infastidisce il clero modernista di oggi. Michelangelo, Giotto, Raffaello non possono ovviamente competere con gli attuali artisti di strada però, in fondo, anche il Rinascimento ha prodotto qualcosa di buono. Nulla all’altezza del Dito di Cattelan o degli impacchettamenti di Christo, però anche La Pietà, il Mosè o il Giudizio universale possono avere i loro estimatori. Molti meno dei follower dei tatuaggi di Fedez però non possono essere soppressi per far felici Bergoglio, i vescovi ed i critici d’arte politicamente corretti.
Sino a qualche anno fa, i custodi delle opere d’arte erano gli stessi preti. Parroci di campagna, monaci, vescovi e cardinali. Con o senza strutture di sostegno. Toccava a loro difendere un patrimonio d’arte di inestimabile valore, ma anche i registri parrocchiali che custodiscono la storia dell’intero popolo minuto. Ora gli affreschi, le statue, i quadri, gli ex voto, i candelabri, i calici e gli stessi registri sono in balia di qualsiasi delinquente che non si dedichi al furto degli smalti per unghie di qualche influencer più o meno fluido.
Un tempo c’erano anche i parrocchiani a vigilare. C’era il controllo sociale nelle piccole comunità.
Ora le chiese sono deserte, come i seminari ed i conventi. Nessuno vigila, nessuno controlla. Le chiese più piccole sono semplicemente chiuse, come se un giro di chiave potesse fermare i ladri. Ma, in fondo, i ladri sono il danno minore. Perché almeno consegneranno i capolavori a qualcuno in grado di apprezzarli, anche se solo in forma privata. Il vero disastro è rappresentato dai vandali, che siano teppisti con quoziente intellettivo di una gallina o imbecilli spinti dal fanatismo religioso.
Ovviamente a Bergoglio ed ai suoi sempre meno numerosi seguaci non interessa assolutamente niente. Loro sono perfettamente in sintonia con i cialtroni della cancel culture. Però, considerando che le opere d’arte sono state pagate con le decime del popolo o con lo sfruttamento dei sudditi, è abbastanza fastidioso che il vuoto pneumatico provocato da Bergoglio porti alla distruzione di un patrimonio immenso creato con la fatica dei nostri avi.
1 commento
QUESTO PESSIMO PAPA FRANCESCO INVECE DI PREFERIRE I MUSSULMANI E GLI SFRUTTATORI DEGLI IMMIGRATI CLANDESTINI, DOVREBBE FARE MENO POLITICA DI SINISTRA E RITORNARE PREDICARE IL VENGELO DI GESU’
ORMAI LA CHIESA CATTOLICA HA TROPPI CORROTTI NELLA GERARCHIA VATICANA E QUINDI NON RISPETTA LE LEGGI DIVINE.
PURTROPPO GLI ALTI PRELATI SONO FALSI ED INDEGNI E QUINDI HANNO NASCOSTO IL CONTENUTO DEL TERZO SEGRETO DI FATIMA, PER EVITARE CHE SI SAPESSE CHE LA MADONNA DICHIARAVA SAREBBE ARRIVATA LA GRAVE CORRUZIONE DEL CLERO E L’AVVENTO DELL’ANTICRISTO