”State a casa” ordina il lìder minimo. “State a casa” ordinano gli esperti a gettone. Magari proprio quegli esperti in camice bianco che, non avendo a suo tempo ricevuto il gettone, erano rimasti muti quando i cialtroni dell’austerità tagliavano le risorse per gli ospedali e distruggevano la medicina di base. Dov’erano, gli esperti a gettone, quando la banda Monti condannava il Paese alla povertà? Quando i governi precedenti e seguenti, di ogni colore, chiudevano reparti ed ospedali? Quando trasformavano i medici di famiglia in spacciatori di ricette e di esami? Già, non avevano il gettone, dunque tacevano.
Però ora ordinano di stare a casa. Aspettando Godot. Aspettando che passi la nottata. Aspettando, in caso di necessità, che qualcuno prima o poi si degni di passare per un tampone. E, nel frattempo, aspettando che un piccione si fermi sul balcone per avere qualcosa da mangiare dal momento che, in autoisolamento preventivo, non bisognerebbe andare in giro a fare la spesa.
Ma gli esperti a gettone erano quelli che, in primavera vietavano le passeggiate nei parchi. E che in estate scoprivano che il sole e l’aria aperta fanno bene. E che in autunno ordinano di non respirare l’aria aperta ma di rintanarsi nella cuccia con aria viziata. Ma in primavera, spiegano, si vietavano i parchi per evitare che qualcuno si facesse male camminando, per poi andare ad intasare il pronto soccorso.
Cialtroni e bugiardi. Perché gli incidenti domestici sono più numerosi degli incidenti per una camminata in un parco. E perché se uno va al pronto soccorso per una distorsione alla caviglia, allora è giusto che il Covid spazzi via tutto questo popolo di piagnoni terrorizzati.
E diventa persino comprensibile una nullità di ministro della Cultura come Franceschini. Perché tenere aperti i teatri per offrire uno spettacolo a chi va al pronto soccorso perché si è sbucciato un ginocchio? Gente così non merita l’arte perché non è in grado di apprezzarla. E poi i delatori da condominio, le spie dei balconi non uscirebbero mai per una iniziativa culturale. E sono proprio loro, le spie, i delatori, i perfetti esponenti della nuova Italia che piace ai partiti anti italiani. Dunque basta con i teatri. Anzi, chiudiamo anche i musei, le mostre: qualcuno potrebbe scivolare sul pavimento bagnato.