Allen Bloom, negli anni ’70, scrisse un libro che fece rumore. Perché andava decisamente controcorrente. E andava, per di più, giù duro. Con la mazza ferrata. “La chiusura della mente americana”. Sulla crisi di una cultura, scolastica e accademica, che troppo condizionata da un relativismo senza fondamenta, stava portando gli americani verso una nuova, pericolosa, forma di ottusità. Ad un instupidimento intelligente.

Ben presto il saggio di Bloom divenne una sorta di breviario del nuovo conservatorismo statunitense. Anche se lui conservatore, nel senso proprio del termine, non fu mai… Certo era allievo, tra i prediletti, di Leo Strauss, considerato – non so quanto a ragione – il Padre nobile dei famosi /famigerati neocon…. E a Parigi seguì le lezioni di Kojève, e frequentò Aaron. Ma conservatore non era davvero… Piuttosto, un realista dalla lunga vista capace di intuire l’abisso in cui l’intelligenza statunitense, e per contagio, occidentale, si avviava a precipitare.
L’iconoclastia del politically correct, le farse degli inginoccchiamenti, le serie Netflix con Achille ed Anna Bolena neri… Ai nostri giorni, sarebbero venute dopo. Quando, ormai, sembra troppo tardi per porvi rimedio. Perché la chiusura della mente porta all’instupidimento progressivo e collettivo. Al delirio in cui ci tocca vivere.
Il nostro delirio quotidiano. Di cui gli zeloti – e chiedo scusa agli zeloti, valorosi combattenti – e zelanti della nuova ortodossia culturale, sono solo l’aspetto più appariscente. E , in fondo, il meno grave. Perché, vedete, per condividere scemenze brutali come la distruzione della Statua di Colombo, pericoloso colonialista, o la censura dell’Iliade bisogna essere proprio afflitti da una palese demenza. Delirante e virulenta. E la maggior parte delle persone non è in tali condizioni. Anzi, resta per lo più perplessa di fronte a quanto vede. Magari ci ride sopra. O, addirittura, dentro di sé prova un moto di repulsione. Si indigna. Però tace. E tace per timore di apparire poco moderna, ottusa, razzista… Tace, e subisce.
Ed è in questo la chiave del problema. Nel subire. Proni e supini. I deliri in stile Blak Lives Matter di Boldrini & associati. L’insipienza di una classe politica che ha il livello più basso della storia italiana. E che susciterebbe ilarità ed indignazione in qualsiasi altro paese. Dal Giappone al Burkina Faso. La prepotenza dei governanti inetti, che ha fatto emergere quella altrettanto, anzi ancor più meschina di troppi, cosiddetti, cittadini. I mediocri, gli inetti e, diciamola tutta, sovente i socialmente parassitari, che si ergono, ora, a paladini, giudici, spie, gendarmi del nuovo ordine sanitario. La vecchia, presumibilmente in pensione da oltre vent’anni e senza aver versato adeguati contributi, che ti urla contro sul bus. Perché la divina mascherina si è allentata, e ti è scivolata sotto il naso… La spia da balcone, che denuncia cinque studenti seduti vicini al parco. O la coppietta che si scambia un bacio. Il fanatico dell’igienezzazione che sparge disinfettante sulle zampe del cane… La madre che impone la mascherina in casa a tutta la famiglia e anche al bambino di tre anni…

Sì, va bene. Ma parlare di chiusura della mente per costoro… Sono dei deficienti di natura, ovvero, in senso etimologico, dei mancanti di intelligenza.. E infatti non di loro sto parlando. Ma degli altri. Tutti gli altri. Tutti noi. Che vediamo, taciamo…. e subiamo. Chiudiamo le attività produttive, rischiando la miseria per noi e per le future generazioni. Accettiamo una non scuola, come insegnanti e come genitori. E fingiamo che sia normale. Mentre sappiamo perfettamente che stiamo gravemente pregiudicando il futuro dei nostri figli. Che si troveranno ad essere solo manodopera dequalificata a basso costo. Preda dell’avidità di loschi speculatori. Noi che accettiamo la Nuova Chiesa del vaccino, e non osiamo neppure accennare ai dubbi che nutriamo. Noi che in un anno abbiamo abdicato a libertà civili, personali, diritti costituzionali. Come mai è avvenuto prima nella storia. E senza reagire. Noi che fingiamo di illuderci che tutto questo ci garantirà una immortalità fisica che sappiamo impossibile…
Noi che viviamo nella paura di essere considerati diversi.
Questa è la vera chiusura della mente. Questa, anzi, è la tomba dell’intelligenza italiana. Che neppure un pensatore scettico e realista come Bloom si sarebbe mai sognato di profetare