Ciao 2020 è il titolo di una trasmissione andata in onda su una emittente televisiva russa. Rigorosamente in italiano, e con errori linguistici non superiori a quelli di un normale programma sulle nostre tv. Anzi, i russi non confondono “te” con “tu”. Per il resto Ciao 2020 dà l’idea di come il mondo, non solo Mosca, veda lo squallore della programmazione televisiva italiana.
Sulla Busiarda si è cercato di far credere che i riferimenti della trasmissione russa fossero Drive in e la Rai di quegli anni. Ma, in realtà, la satira è chiaramente riferita all’immondizia attuale, ai programmi di Barbara D’Urso, di Maria De Filippi, dei conduttori vari caratterizzati dalla banalità assoluta e dalle interviste di totale inutilità. Drive in non aveva conduttori impegnati ad interrogare nullità sui loro gusti alimentari e su analoghe amenità.

La Rai non si affidava a nullologhe stile Lucarelli. Non c’era spazio per gli Scanzi di turno.
Quanto alla musica, è la Busiarda ad ironizzare sui gusti passatisti dei russi, ma sarebbe stato complicato far satira, a Mosca, su personaggi musicalmente inesistenti e sconosciuti in Russia quali Sfera ebbasta, Mahmood, Achille Lauro.
Nel complesso si può essere contenti per l’interesse dimostrato nei confronti dell’Italia, oppure si può essere imbarazzati perché la tv italiana è considerata alla stregua di Borat come (falsa) immagine del Kazakistan.

La fortuna, per i russi, è che Ciao 2020 passa mentre la tv immondizia italiana resta.