Chissà se era davvero indispensabile Colao per inserire tra i settori strategici per l’economia dell’Italia la cultura e l’immenso patrimonio artistico. Ovviamente no. Vittorio Sgarbi, tra un insulto ed una lite, ha più volte sostenuto la necessità di puntare su un comparto unico al mondo, e certo non per merito dei contemporanei.
Inascoltato, Sgarbi. Dai governi di centrodestra e da quelli di centrosinistra. Neanche a parlare dei 5 Stelle: quando sentono parlare di kultura non mettono mano alla fondina solo perché non sanno cosa sia e la confondono con la fontina.
Ora ci riprova Colao. E si deve confrontare con Franceschini, ossia quel ministro che, in epoca di centrosinistra, aveva proposto di rilanciare i musei italiani facendo lavorare giovani laureati per ben 400 euro al mese. Poco più della metà di quanto incasserebbero stando sdraiati sul divano ed aspettando il reddito per renitenti alla vanga.
D’altronde Franceschini – tragicamente uno dei ministri più preparati nel governo del lìder minimo – è in buona compagnia. Nei giorni scorsi un sindaco ha predisposto un bando per assumere il direttore di due musei cittadini. “Assumere” è una parola grossa. Perché il sindaco pretende che il direttore lavori gratis. I soldi serviranno per la sagra della patata o per la fiera del formaggio locale, dunque non possono essere sprecati per la cultura.
Un atteggiamento che non cambia da Nord a Sud, da destra a sinistra. O meglio, a sinistra si è compreso che con la cultura si possono creare opportunità per distribuire denaro ai propri compagni. Evitando accuratamente, però, non solo di produrre nuova cultura (non esageriamo!) ma anche di tutelare il patrimonio esistente. Anzi, meglio distruggere tutto in nome del multiculturalismo, dell’accoglienza.
Nel frattempo l’Arabia Saudita sta investendo enormi risorse per trasformarsi in un polo culturale di attrazione mondiale. Acquista opere d’arte in ogni parte del mondo, prepara un museo che, sui numeri, vorrebbe mettersi in scia al Louvre. Per ammirare molti capolavori bisognerà mettersi in viaggio per l’Arabia.
Mentre l’Italia, che possiede la maggior quantità e qualità di opere d’arte al mondo, arranca tra direttori non pagati e neoassunti sfruttati. Con minus habentes che danneggiano quadri, affreschi, sculture per protestare contro Trump, con vandali che deturpano palazzi storici e portici antichi certi della protezione dei magistrati e dei politici progressisti.
Ora ci prova Colao. Le proposte verranno accolte con squilli di trombe. E poi accantonate o rovinate con decreti attuativi che le renderanno inapplicabili o del tutto inutili.