Nella società contemporanea è ormai sempre più comune sentire persone che si lamentano di problemi di insonnia o ansia nell’affrontare la vita di tutti i giorni. In seguito alla pandemia che ci ha colpito negli ultimi anni, il restare a casa da lavoro, la riduzione della vita sociale, i problemi attuali legati alla guerra è normale sentirsi sopraffatti da questa emozione. Tuttavia, è importante gestire l’ansia e per farlo prima bisogna conoscerla.

Cos’è l’ansia e come gestirla?
Per scoprire di che emozione si tratta è importante prima comprendere il suo significato etimologico. Si tratta di una parola che deriva dal latino “angĕre” che vuol dire stringere. E’ un’emozione piuttosto comune che può sconfinare nella paura, nella preoccupazione e nell’inquietudine. A differenza di quanto si possa pensare è molto comune nella maggior parte delle persone. Si tratta di un’emozione di base che viene messa in atto automaticamente dall’organismo nel momento in cui ci si imbatte in una situazione che è ritenuta pericolosa o dannosa.
E’ possibile individuare due tipologie di ansia:
- Ansia normale: si tratta fondamentalmente di un “campanello d’allarme”. In questo caso è uno stato di tensione psicologica e fisica che attiva generalizzata le risorse dell’individuo, consentendo l’attuazione di comportamenti utili all’adattamento. Essa è diretta contro uno stimolo realmente esistente, ben conosciuto, rappresentato da condizioni difficili ed inusuali che vanno contro l’abitudinarietà della vita di tutti i giorni. Può trattarsi di un’ansia momentanea in questo caso che appunto riguarda un singolo evento e che non necessariamente si protrae nel tempo.
- Ansia patologica: nel momento in cui l’ansia attacca il funzionamento psichico, determinando una limitazione delle capacità di adattamento dell’individuo. È caratterizzata da uno stato d’incertezza rispetto al futuro, con la prevalenza di sentimenti spiacevoli. L’ansia patologica è vaga, cioè senza una precisa causa riconoscibile, oppure può riguardare specifici oggetti ed eventi; si riferisce ad un futuro imminente, oppure alla possibilità di eventi più o meno lontani. Può anche essere causata da conflitti irrisolti della persona che ne è affetta. Spesso ha un’intensità tale da provocare una sofferenza insopportabile; determina comportamenti di difesa che limitano l’esistenza, come l’evitamento di situazioni ritenute potenzialmente pericolose o di controllo attraverso la messa in atto di rituali di vario tipo.

Quali sono i sintomi? Come gestire l’ansia?
I sintomi possono essere tantissimi, dai più semplici ai più complessi. E tutti almeno una volta durante la nostra vita ne abbiamo avuto almeno uno, ma questo non vuol dire necessariamente che abbiamo provato questa emozione. Quindi non allarmatevi! In alcune circostanze, infatti, avere un piccolo sentore di ansia può aiutare a gestire al meglio determinate situazioni.
I sintomi più comuni dal punto di vista cognitivo possono essere:
- Un senso di vuoto mentale
- Un senso crescente di allarme e di pericolo
- L’induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi
- La messa in atto di comportamenti protettivi cognitivi
- La sensazione di essere osservati o di essere al centro dell’attenzione altrui
- Problemi ad addormentarsi
Mentre dal punto di vista fisico i sintomi più comuni sono:
- Tensione
- Tremore
- Sudore
- Palpitazione
- Aumento della frequenza cardiaca
- Vertigini
- Nausea

Come gestire l’ansia e come curarla
Quante volte è successo di dover affrontare una situazione difficile e avere le palpitazioni, un senso di capogiro o un senso di oppressione? Quante volte ci si è ritrovati nella propria stanza e non riuscire a dormire perché qualche pensiero negativo o qualche evento imminente offuscava la mente? Nella società di oggi è del tutto normale provare delle preoccupazioni o sentirsi in ansia per qualcosa.
Nel momento in cui, però questo senso di malessere dovuto da questa emozione diventa incontrollabile e inibisce lo svolgimento della vita di tutti i giorni è necessario rivolgersi ad uno specialista. Diverse ricerche hanno dimostrato che la psicoterapia cognitivo comportamentale è molto efficace contro i disturbi dell’ansia. Se invece si vuole ricorrere qualcosa di più naturale che permette di lavorare su sé stessi è possibile iniziare un percorso meditativo.
