È grande la paura che lo scontro in Ucraina degeneri in un conflitto nucleare o che i conflitti intorno a Chernobyl possano provocare una fuga radioattiva. La guerra potrebbe coinvolgere anche gli altri 15 reattori nucleari attivi in Ucraina. Fonti del governo hanno diffuso che le truppe russe hanno preso il controllo di un’area vicina alla centrale nucleare dismessa di Chernobyl nell’Ucraina settentrionale. Luogo in cui nel 1986 si è verificato il peggior disastro nucleare.
L’incremento dei combattimenti intorno alla centrale di Chernobyl ha innescato in Belgio un boom della domanda di compresse anti-radiazioni a base di iodio. In Ucraina sono presenti sette reattori nucleari che sono tuttora in funzione. Lo spegnimento è previsto per il 2025. Le compresse contengono ioduro di potassio e sono distribuite gratuitamente dalle farmacie su semplice presentazione della carta d’identità.
L’Associazione dei farmacisti belgi ha segnalato che non appena sono state diffuse le notizie dei combattimenti nei pressi della centrale nucleare ucraina famosa per il tragico incidente del 1986, sono state consegnate circa 1.500 scatole da 10 compresse. In poco tempo la domanda è salita a 4 mila confezioni al giorno e si stima che toccheranno presto quota 30 mila.
Come indicato dal giornale Le Soir, se lo iodio radioattivo viene rilasciato nell’aria, l’assunzione di ioduro di potassio “satura la ghiandola tiroidea, prevenendo così l’assorbimento di iodio radioattivo” e il conseguente “rischio di cancro alla tiroide”. L’uso delle compresse, inoltre, è raccomandato solo per le persone in determinate fasce d’età. I minori di 18 anni, ma soprattutto i più piccoli, sono maggiormente a rischio di sviluppare tumori.
Gli adulti dai 18 ai 40 anni hanno meno possibilità di sviluppare il cancro alla tiroide. Rischio che si abbassa ulteriormente per gli over 40. L’Agenzia federale belga per il controllo nucleare ricorda di prestare massima cautela, poiché lo ioduro di potassio aumenta il rischio di disfunzioni della tiroide. Proprio per questo è stato suggerito ai cittadini di non assumere le compresse per un rischio attualmente inesistente.
L’Agenzia ha chiarito con un tweet che la situazione attuale non richiede l’assunzione di questa tipologia di farmaco. Siamo di fronte al terzo picco di acquisti dal 2018, quando il governo ha diffuso una campagna informativa sui rischi nucleari rendendo disponibili gratuitamente queste pillole nelle farmacie. Come spiegato sul sito Belgian Nuclear Risk, le pillole di iodio rappresentano una misura preventiva in caso di disastro nucleare, ma è controindicato assumerle senza alcuna necessità. Occorre attendere un via libera governativo.