Come si diceva l’Italia è la patria della miglior radica del mondo e degli artigiani che, con questa radica, producono pipe di altissima qualità.
Ma i tabacchi?
In effetti i trinciati per pipa prodotti in Italia sono decisamente pochi, a causa delle enormi difficoltà burocratiche, legate al monopolio dello stato, che da sempre vincolano i produttori.
E dire che da noi la coltivazione del tabacco è molto diffusa e risale a oltre duecento anni or sono. In Veneto, Toscana e Campania si coltiva Virginia e Kentuky che sono alla base delle misture per pipa.
Il maggior produttore italiano è la Manifattura Sigaro Toscano, con sedi a Roma, Lucca e Cava dei Tirreni. Come si intuisce dal nome, il prodotto principe è il sigaro Toscano, ma l’azienda produce anche alcuni marchi di trinciati da pipa di un certo interesse.
I più diffusi sono il Comune e il Forte. Si tratta di due prodotti che esistevano fin da quando l’attuale MST era ancora Monopolio; poi l’azienda cambiò nome in Ente Tabacchi Italia e fu privatizzata e venduta nel 2004 alla British American Tobacco Italia. Nel 2006 l’azienda passò nelle mani del gruppo Maccaferri per trasformarsi in società Manifatture Sigaro Toscano S.p.a., controllata da Società Italiana Tabacchi S.r.l., di cui la SECI, holding del Gruppo Maccaferri, detiene il 58% del capitale.
Proprio nel 2006 il gruppo decise di dare nuova vita ai propri trinciati, che un tempo venivano considerati prodotti di bassissimo livello, utilizzati soprattutto per rollare sigarette quando questa pratica era ritenuta il “fumo dei poveri”.
A partire da quella data, Comune e Forte si trasformarono in tabacchi destinati esclusivamente alla pipa. Cambiava il taglio, la confezione e la cura del prodotto.
Entrambi sono a composti da Kentuky puro. Il Comune è più leggero e il Forte più robusto, perché arricchito con le punte apicali della pianta che presentano una maggiore concentrazione di nicotina. Il primo viene spesso utilizzato dai fumatori come base per miscele fatte in casa: c’è chi aggiunge Virginia, chi il Latakia, chi altre miscele più aromatiche come i vari tipi di Anphora. Ciò è dovuto al fatto che il suo sapore viene ritenuto neutro, anche se le cose non stanno proprio così. Infatti il Comune è un tabacco che dà il meglio di sé solo quando viene trattato con una certa cura. All’apertura della busta si ha immediatamente la sensazione che sia poco umido, e se lo si inserisce nella pipa così com’è tende a bruciare velocemente e a scaldare parecchio il fornello. Per ovviare a ciò molti lo umidificano, anche se – forse – sarebbe meglio fumarlo più lentamente e a boccate lente e regolari. Per arricchirlo molti lo “tagliano” con Toscani sbriciolati o con Cimette Brissago: peccato che queste ultime si possano reperire soltanto nel Canton Ticino. In ogni caso si tratta di un tabacco davvero molto buono, adatto a chi ama i Toscani, anche se rilascia un odore che solo i veri estimatori sapranno apprezzare.
Altro prodotto della MST è il Trinciato Italia. Nella sua composizione troviamo ancora il Kentuky insieme al Virginia e a una minima percentuale di orientali. Dato che i primi due componenti vengono dalle nostre terre si può considerare, al pari dei primi due, un prodotto squisitamente nazionale. Un po’ più leggero del Comune, l’Italia è adatto a fumate frequenti. Per il resto taglio, umidità e aroma sono simili al suo fratello maggiore.
La MST distribuisce anche il Cellini, che però è prodotto in Danimarca su licenza, e il Golf. Di solito gli estimatori del fumo lento non li amano. Ma visto che i gusti sono gusti, chissà che qualcuno non sia riuscito a farseli piacere. Se poi continuano a produrli un motivo ci dovrà pur essere.