Scomparsi dalla scena politica, e pure da quella religiosa, i ciellini sono tornati improvvisamente alla carica e sono pronti a conquistare la Lombardia. La destra fluida, che non dovrebbe incontrare troppe difficoltà nel confermarsi al vertice della più ricca e popolata regione italiana, sta infatti imbarcando una serie di personaggi legati a Comunione e Liberazione ed al suo braccio “operativo” Compagnia delle Opere.
Una compagine buona per tutte le stagioni, quella di Cl. Indubbiamente vittima delle violenze rosse negli Anni di piombo, ma con violenze molto ma molto limitate rispetto a quelle subite dai militanti di destra. E poi immancabilmente legati al potere, qualunque fosse. Con gli ospiti invitati al Meeting di Rimini per segnalare al mondo i cambiamenti di rotta a seconda delle convenienze.
Dunque non stupisce l’attuale innamoramento per la destra fluida. Quella lombarda, ovviamente. Perché a Torino, dove comanda il Pd, i ciellini stanno a sinistra e la Compagnia delle Opere pure. Ma cosa saranno mai le convinzioni personali e politiche a fronte delle prospettive di business? E poi nessuno pretende la coerenza da questi compagni di viaggio. Che non rinunceranno alle loro posizioni di potere con la gauche quinoa subalpina ma che sono pronti a riprendersi la ricca Sanità lombarda e magari non solo quella.
Tutto alla luce del sole, perché non c’è più bisogno di nascondersi nelle catacombe. Magari qualche incontro clandestino si può organizzare. Perché è vero che a Torino il Comune è rosso e, dunque, bisogna schierarsi a sinistra. Ma il Piemonte è guidato dal centrodestra e nel 2024 potrebbe passare al destracentro. Quindi occorre riposizionarsi. O, perlomeno, bisogna fare attenzione a non pestare troppi piedi, in modo da poter essere sinistri a Palazzo Civico e destri al grattacielo regionale. E bisogna fare in fretta.
Perchè la corsa per salire sul carro dei vincitori è affollata. Guidata dai Moderati, che già accolgono alcuni ciellini e che – pur avendo un assessorato nella giunta comunale – sono pronti a spostarsi a destra per le regionali. Ma non sono certo gli unici ed una eventuale lista del governatore Alberto Cirio avrebbe non poche difficoltà ad essere formata per l’eccessivo numero di chi vorrebbe farne parte.
Per ora, però, si guarda a Milano ed alla squadra di Fdi. Tanto il povero Fontana dovrà rassegnarsi ad essere un presidente dimezzato, considerando la crisi della Lega. E, dunque, dovrà accettare l’invasione ciellina anche nella prossima giunta. Sperando che non vada a finire come con Formigoni..