La fine della Seconda Guerra mondiale causò una mutazione radicale degli equilibri internazionali. Da un ordine mondiale multipolare, che vedeva alcune potenze europee dirigere la politica internazionale, si passò a un ordine bipolare, con al comando due grandi super potenze extra-europee: USA e URSS. Nel periodo successivo alla guerra, i paesi europei non solo assisterono al crollo della loro egemonia secolare, ma allo stesso tempo, alla loro divisione in una cortina di ferro. È proprio in questo periodo che si sentì la necessità dell’avvio di un processo d’integrazione, che riguardasse anche la difesa degli stati. La Comunità Europea di Difesa fu la prima proposta di creazione di un esercito comune.
Il sistema di sicurezza prima della Comunità Europea di Difesa
Nel 1948 Belgio, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito firmarono il Trattato di Bruxelles, un accordo militare che istituì l’Unione Occidentale (UO) e organizzò una difesa collettiva contro aggressioni armate. Tale patto regolava allo stesso tempo una collaborazione a livello economico, sociale e culturale. Lo scopo ultimo era quello di protezione da un eventuale attacco proveniente dal blocco comunista, una paura alimentata in particolare dall’antecedente colpo di stato a Praga. Purtroppo, i soli 5 paesi non potevano difendersi da soli da un possibile attacco sovietico senza l’aiuto americano. Difatti l’anno successivo gli Stati Uniti, insieme ai cinque aderenti al Trattato di Bruxelles, firmarono il Trattato del Nord Atlantico, con cui i firmatari europei accettarono una subordinazione agli Stati Uniti in cambio della sicurezza militare. La NATO assorbì così gli obblighi difensivi del Trattato di Bruxelles.

Il progetto della Comunità Europea di Difesa
Nonostante la protezione americana, gli Stati europei continuavano a nutrire timori per l’aggressività sovietica. In particolare dopo l’attacco nordcoreano sostenuto dai comunisti del 1950, che accese ancora le già note paure europee. Sotto tali pressioni, vennero alla luce le prime proposte sulla costituzione di un esercito europeo. Per far ciò, era però necessario riarmare la Germania in modo controllato, per evitare possibili revanscismi ancora vivi dalla guerra. Fu così che iniziò a farsi strada il progetto della CED, Comunità Europea di Difesa.
Il 27 maggio 1952 a Parigi i ministri degli esteri dei Paesi europei firmarono il trattato istituente la CED. Questo prevedeva una forte integrazione a livello di politiche militari, con l’istituzione di un esercito europeo composto da ben 40 divisioni. Tuttavia, per avere un esercito è necessario uno Stato che ne sia politicamente responsabile, condizione che mancava all’Europa. Vennero così avviati parallelamente i progetti per la costituzione di un’autorità politica europea, che avesse gli strumenti politici ed economici necessari per un’integrazione militare. Il progetto venne però stroncato sul nascere dalle paure francesi: l’Assemblea nazionale decise di votare contro la ratifica del trattato istituente la CED, bloccando così anche il progetto politico. Dietro la scelta francese ci furono complesse ragioni interne, alimentate sempre dalla paura del riarmo tedesco.
Cos’è successo dopo la fine della CED?
Insieme alla caduta della Comunità Europea di Difesa si seppellì anche il progetto di esercito europeo. Bisognava così trovare un’altra via per l’integrazione della Germania nel sistema di sicurezza occidentale. Con gli accordi di Parigi del 1954 si decise d’integrare nel Trattato di Bruxelles la Germania, formalizzandola con l’istituzione dell’Unione Europea Occidentale UEO, una nuova organizzazione internazionale che sostituì la vecchia UO. Nonostante le decisioni militari siano prese per lo più dalla NATO, l’UEO avviò comunque una serie di interventi dei paesi europei nel quadro di processi di assistenza, stabilizzazione e monitoraggio. Sarà poi con il Trattato di Nizza (2001) che la difesa dell’Europa sarà definitivamente affidata alla NATO.
Oggi la sicurezza europea è affidata alla cosiddetta PESC, ovvero Politica Estera di Sicurezza Comune. Dai un’occhiata qui per saperne di più!