Per Torino la festa di San Giovanni è un momento importante. E anche quest’anno la tradizione è stata rispettata.
Naturalmente non sono mancate le polemiche seguite alla decisione dell’amministrazione comunale per la sostituzione dei classici fuochi d’artificio con lo spettacolo dei droni. E non pochi disagi hanno creato gli stretti controlli di sicurezza che si sono resi necessari dopo la tragica serata del 3 giugno di due anni fa.
Meno male che a contorno dello spettacolo hi-tech di lunedì sera sono stati organizzati altri eventi dalle sfilate ai concerti.
E a margine di uno di questi, siamo rimasti sorpresi nell’incontrare uno dei più stretti collaboratori di ElecToMag: si tratta di Bartolo Collo che, con il gruppo dei BartCafé si è esibito in piazza Castello proprio nella giornata del 24 giugno.
Che sorpresa! Che ci fai da queste parti?
“Si suona! Tra poco tocca a noi”.
Il tuo gruppo è di Carmagnola. Come avete fatto ad essere qui?
“Siamo venuti a conoscenza del bando che consentiva di essere convocati per questa importante manifestazione. Abbiamo presentato la domanda e siamo stati fortunati”
Ma per partecipare non era necessario essere presentati da un’associazione?
“Certo. Noi facciamo parte della PAMM, che è stata fondata diversi anni fa a Carmagnola dal nostro bassista Alberto Tirante. Anch’io sono tra i soci fondatori. Pensa che il presidente onorario è nientemeno che Renzo Arbore! Ed è grazie a questa associazione che noi siamo qui. E grazie, è giusto ricordarlo, ai funzionari del Comune di Torino che ci hanno selezionati tra molti altri”.
Vedo dalle locandine che voi fate swing italiano, vero? Di che si tratta?
“Oltre ad alcune canzoni d’epoca che nascono proprio come swing, ne abbiamo riarrangiate altre e, da qualche anno, ne proponiamo anche di nostre. Siamo partiti dall’eseguire cover di Paolo Conte, Fred Buscaglione e Domenico Modugno, per arrivare a Vinicio Capossela. Ma tutto può essere swing. Il mix ci diverte e, di solito, diverte anche il nostro pubblico”.
Avete avuto difficoltà a raggiungere la zona del palco?
“Meno di quanto ci aspettassimo. Con i pass che ci ha rilasciato il Comune abbiamo fatto abbastanza in fretta. Poi, i ragazzi del service sono stati molto solerti e professionali, e ci hanno consentito di prepararci al meglio e in breve tempo”.
Sarete emozionati, suppongo.
“Certamente. Ma meno di quanto mi aspettassi. Il nostro bassista, Alberto Tirante, è già stato su questo palco due giorni fa con l’altro complesso in cui suona, gli Hipocondrya, e ci ha fornito diverse preziose dritte. Speriamo che vada bene anche per noi: per loro, sabato sera, è stato un trionfo”.
Bene, vedo che vi stanno chiamando. Non mi resta che augurarvi buona suonata! Ma dimmi un’ultima cosa: è vero che non vi pagheranno?
“È vero. Ma l’occasione, il palco e questa magnifica piazza valgono il sacrificio”.
Prossima data?
“Venerdì prossimo al Pappatacho’s Blues Bar di Fossano. Ma adesso devo correre sul palco. Ci si vede presto!”.
Il concerto, poi è stato di ottima qualità. Loro avevano l’aria di divertirsi come matti (come i “Gatti” di cui si parla nella canzone che apre il loro ultimo disco) così come il pubblico che ha sfidato il sole a picco e il disagio di restare in piedi per oltre un’ora. Ma il suono era eccellente e la performance altrettanto. E anche il nostro collaboratore, che è anche cantante e front man dei BartCafé, ha offerto una ottima performance.