Partito unico del centrodestra, Federazione: quanto sono credibili le boutades di Salvini e Berlusconi? Poco, pochissimo. È vero che occorre trovare una casa di riposo dove collocare i berluscones dopo la dipartita del sultano di Arcore, ma una cosa sono le Rsa e tutt’altra cosa sono, o dovrebbero essere, i partiti politici. D’accordo, tutti escludono una fusione a freddo che avrebbe – come unico risultato – il rafforzamento del partito di Giorgia Meloni. Ma allora, su quali basi costruire l’alleanza?
Diventa difficile, per gli elettori leghisti, accettare una fusione o anche solo una federazione con un movimento che, attraverso il Tg5, attacca quotidianamente le posizioni leghiste (e di Fdi) su temi sensibili come le migrazioni o il Ddl Zan. Uno stillicidio continuo di polemiche, di irrisioni, di interviste a personaggi schierati sul fronte opposto.

E se non basta il Tg5, provvedono gli altri programmi sulla rete principale di Mediaset. Sono queste, secondo Berlusconi, le premesse per arrivare al partito unico? Con la componente principale della nuova formazione sbeffeggiata dalle tv della componente di minoranza? È vero che non è colpa del sultano se gli eventuali alleati non sono in grado di protestare e pretendere, perlomeno, la cacciata di Mimun e dei suoi fedelissimi.
Ma come può pretendere, Berlusconi, di coinvolgere anche Fdi quando sul Tg5 la storia viene raccontata da Olla in modo tale da rendere impossibile ogni dibattito onesto e corretto?
Ad Arcore, evidentemente, non riescono neppure a leggere i sondaggi che commissionano agli istituti di fiducia. Con Forza Italia sempre più lontana da Lega e Fdi ma con la pretesa di indicare la linea. Una linea che, evidentemente, non piace più agli elettori. Ma che si vuole imporre ugualmente, rincorrendo un sogno americano che non ha nulla a che fare con la realtà italiana. C’è già Sua Divinità a fare l’atlantista con l’appoggio di Letta e del partito anti italiano. Non c’è bisogno di correre in soccorso del padrone.