No, non ci sarà nessun Rinascimento, nessun Risorgimento, nessun Boom economico. Con le pecore, con i conigli si può preparare il pranzo di Pasqua, certo non si può pensare al rilancio, alla crescita.
Nei giorni di prigionia è utile scorrere le bacheche sui social. Perché offrono uno spaccato di una realtà italiana demoralizzante, se non disgustosa.
Una vittima del terrore imposto prova, timidamente, a chiedere le ragioni per le quali lei e famiglia non possono andare a respirare aria pulita nella loro casa di vacanze. E, implacabile, il coniglio di turno dispensa pillole di saggezza: “Non si deve andare nelle seconde case perché qualcuno potrebbe approfittarne per invitare 20 amici e sarebbe impossibile il controllo”. Con la stessa ferrea logica bisognerebbe vietare la circolazione stradale poiché qualcuno potrebbe provocare incidenti automobilistici. Colpire tutti per educarne uno. Non era proprio così, ma in epoca di Stato Libero di Bananas va bene tutto.
Senza neppure provare a spiegare al coniglio che, mediamente, le case di vacanza non sono castelli, difficilmente possono contenere 20 persone. E che nei paesi più piccoli le possibilità di controllo sono superiori a quelle nelle grandi città. E le distanze tra persone sono maggiori.
Ma non è neppure il caso di entrare nello specifico. Il delirio provocato dalla paura prescinde da tutto. La sindrome di Stoccolma porta ad amare il carceriere, porta a condividere le sue decisioni. Di sicuro non porta ad alcuna ripresa.
Un Rinascimento, un Risorgimento richiedono doti morali (ed intellettuali) che non sono la caratteristica precipua delle pecore. Una ricostruzione, come quella post bellica, richiede coraggio, passione, intraprendenza. Non si crea la Cappella Sistina restando nascosti e respirando piano. Non si vince a Solferino guardando la tv dal divano. Non si costruisce una nuova economia con il terrore di incrociare uno sconosciuto.
Quando si faranno i conti dell’emergenza, si valuteranno i numeri dei decessi, del Pil crollato, delle mascherine mancanti. Ma ci si dimenticherà di condannare i dittatorelli per aver annichilito un popolo intero dando la stura ad una vigliaccheria che, evidentemente, era già presente ma che aveva la decenza di restare defilata.