Sarà un modo vecchio di comunicare. Saranno regole antiche, abitudini sorpassate. Retaggi di un tempo antico, soppiantato da internet, dai social, dal virtuale, dal metaverso. Ma alla Confagricoltura di Torino se ne fregano di essere superati dal nuovo marketing e dalla comunicazione del futuro. Così approfittano delle feste di fine anno per far gli auguri in presenza e, massimo insulto alle nuove generazioni di comunicatori, osano presentare alcuni produttori facendo assaggiare i rispettivi prodotti.
Salmerino, battuta di carne, formaggi, pane, panettone, spumante e passito non sono presentati sulla carta o, meglio ancora, con una mail arricchita da foto. Macché, vengono addirittura assaggiati, si può discutere della qualità e del sapore non sulla base di un comunicato ma dopo aver mangiato e bevuto. Un vero spreco, secondo le indicazioni dei più moderni uffici stampa. Dove andremo a finire di questo passo, se i giornalisti prima di scrivere di un piatto pretendono di conoscerlo direttamente invece di limitarsi a riportare ciò che viene scritto in un comunicato?
Si comincia così e si finisce a dubitare delle veline di Palazzo Chigi. Si comincia con il giudicare autonomamente un vino e si finisce a verificare una notizia prima di pubblicarla. Non è una comunicazione giovane, questa. La nuova frontiera è il metaverso. È la possibilità di far abbuffare virtualmente il proprio avatar senza problemi di digestione, di colesterolo, di sovrappeso. Certo, l’analisi olfattiva un po’ ne risente, ed anche le papille gustative sono un po’ sottoutilizzate. Però è qui che interviene l’ufficio stampa moderno: con una mail (e senza consumo di carta) ti illustra consistenza, sapore, retrogusto. Tu devi solo dedicarti al copia e incolla e poi applichi la tua firma per dar credibilità all’articolo.
Ma a Confagricoltura sono vecchi, mentalmente vecchi. Un mondo passato, legato alla terra ed ai suoi prodotti. Legato alla condivisione, alla comunità. E ti osservano mentre assaggi il pane, il formaggio, il salmerino o la carne. Ti osservano mentre bevi il vino. Per capire dalla tua espressione il giudizio reale, quello vero, non camuffato dalle parole. E dopo aver mangiato e bevuto puoi anche scambiarti gli auguri di Natale e di buon anno. Con maggior credibilità rispetto alla immancabile mail inviata a tutti i giornalisti inseriti nella lista dei contatti.