Maledetti profughi ucraini ingrati e traditori! Il prosecco può dare alla testa. Anche lo spritz. Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto, deve aver esagerato con i bicchieri. Perché è difficile credere che fosse pienamente lucido quando ha affrontato il problema della mancanza di giovani disposti ad accettare i posti di lavoro generosamente offerti dalle aziende del territorio. Oddio, la generosità riguarda esclusivamente l’offerta del lavoro, non la retribuzione.
E dunque il bravo Carraro ha cominciato a manifestare tutta la sua indignazione nei confronti dei migranti, a partire dai profughi dell’Ucraina. Che, invece di accorrere felici e festanti ad accettare stipendi da fame in Italia, preferiscono comportarsi come gli italiani ed andare a lavorare in Germania. Dove – lo riconosce anche il presidente di Confindustria Veneto – sono pagati di più. Ma gli ucraini sono ancora più perfidi. Perché vanno a lavorare persino in Romania, dove la retribuzione è inferiore ma dove il costo della vita è molto più basso.
Mica solo gli ucraini. Il povero presidente confindustriale spiega che anche i migranti arrivati in Italia da altri Paesi preferiscono andarsene all’estero. Quanto ai giovani italiani, la fuga non è solo quella dei cervelli. Se ne vanno operai, specializzati soprattutto, e poi artigiani, camerieri, cuochi. Perché basta superare le Alpi ed immediatamente i salari crescono.
Tutto vero, ovviamente. Però il buon Carraro non spiega per quali ragioni i giovani – italiani, ucraini, asiatici o africani – dovrebbero accettare condizioni di lavoro peggiori e retribuzioni più basse restando in Italia. Per far contento Carraro?
Ma in suo soccorso è subito arrivato l’immancabile piddino immigrazionista. Il ministro Orlando ha immediatamente dichiarato che si impegnerà per aumentare i flussi migratori. E se gli ucraini sono troppo schizzinosi e pretendono di essere pagati correttamente, si cercheranno schiavi in altre parti del mondo.
Perché l’unica certezza è che i salari non devono aumentare. La lagna è sempre la stessa: “I giovani pretendono retribuzioni eccessive per lavorare”. Ed anche i meno giovani. Ma Carraro, Orlando ed i loro amichetti dovrebbero spiegare non solo perché qualcuno dovrebbe accettare di essere sfruttato, ma anche come dovrebbe sopravvivere con il salario generosamente offerto. Con 7/800 euro al mese, ma anche meno e solo per alcuni mesi, il lavoratore dovrebbe pagare un affitto (il mutuo non glielo concedono, su quelle basi), il cibo, il vestiario, luce e gas, anche l’acqua. E poi le tasse, i balzelli vari locali, il biglietto dell’autobus. Magari avrebbe persino l’insana passione per una vita sociale: frequentare un amore, incontrare gli amici, vedere un film, entrare in un museo, leggere un libro.
Forse Carraro ed Orlando riescono a spiegare come si riesca a fare tutto ciò. Come si riesca a far sopravvivere un mercato interno tra prezzi sempre più alti e salari sempre più bassi. Ma, probabilmente, l’obiettivo è di eliminare il mercato interno. Biden lo vuole ed i maggiordomi si occupano di realizzare l’obiettivo di Washington.