Trump ha fatto fallire il G7? Sì, ma ci sono ben altre priorità per i media italiani. Gli sbarchi dei clandestini? D’accordo, è un problema, ma c’è ben altro. Cosa? Ma il baciamano del presidente del Consiglio italiano alla moglie del leader canadese Trudeau.
Chissenefrega dello spread quando si può criticare un gesto ben più significativo e compromettente.
E a criticare non sono soltanto dei perdigiorno sui social, ma anche i grandi (sempre meno grandi) quotidiani.
Dove ha sbagliato Conte? C’è solo l’imbarazzo della scelta. La posizione dei piedi pare non fosse impeccabile, non erano perfettamente allineati. E poi la distanza delle labbra dalla mano di Sophia non era impeccabile. Ma a far precipitare la situazione è stata la durata del contatto e poi la seconda mano che si è aggiunta ad imprigionare la povera canadese. Ma qualcuno si è anche premurato di far notare che una versione del Galateo prevede il baciamano esclusivamente in un luogo coperto e con mano guantata.
Ne è derivato uno scontro con chi possiede una copia diversa del Galateo e ammette, da modernista, persino il baciamano senza guanto e all’aperto. Chiaramente un cedimento al populismo.
Altro che popolo di eroi e navigatori, l’Italia della gauche caviar è abitata da cicisbei imbellettati e raffinati. Non sembrerebbe, ad annusare il fetore su autobus e treni, ma evidentemente è l’olfatto che si sbaglia.
Niente rutto libero e puzzette, gli italiani anti populisti si lavano almeno una volta al mese e profumano di lavanda. E sono attenti a queste pericolose scivolate di gusto del parvenu Conte.
Non come il raffinato Renzi che chattava mentre i ministri stranieri gli parlavano; o come l’uomo delle cene eleganti che esibiva impeccabili corna nelle foto ufficiali.
Questo cafone di Conte rischia di provocare una guerra mondiale facendo il gadano con la moglie del premier canadese. Tipico atteggiamento del galletto italiano, spiega un ex grande quotidiano. Conte prenda esempio dalla sobrietà di Renzi vestito da Fonzie, dallo stile di Berlusconi che giocava a nascondino ai vertici internazionali. O, meglio ancora, si dimetta e vada a lezioni di bon ton.
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