Tutti contro Renzi, i corifei del pensiero unico obbligatorio. A loro avviso è da irresponsabili aprire una crisi nel bel mezzo di una pandemia. Neanche fossimo ancora all’inizio del 2020. Già, perché è trascorso un anno e siamo sempre al punto di prima. Con un po’ di morti in più, con un debito pubblico spaventoso che andrà restituito, con aziende chiuse o destinate a chiudere. Distrutto il turismo, annichilito ciò che restava della cultura, abbassato ulteriormente il livello scolastico, sfasciato il piccolo commercio a vantaggio dei grandi gruppi, creato le condizioni per licenziamenti di massa non appena verranno eliminati i divieti.

Con tutti questi brillanti risultati, inevitabili considerando la qualità dei dittatorelli dello Stato Libero di Bananas, è davvero un problema se il bugiardissimo toscano spedisce a casa l’avvocaticchio pugliese e tutti i suoi compari?
Davvero qualcuno, a parte i comici, sentirà la mancanza di Azzolina? Davvero qualcuno si è accorto del lavoro di Costa e Manfredi? Davvero qualcuno rimpiangerà Boccia?
”Pitost che gnente, a l’è mej pitost”, ma in questo caso è meglio il nulla piuttosto che questo governo degli esperti a gettone, dei Dpcm a casaccio, del terrorismo mediatico e di Stato. Un governo che ha fatto la guerra agli italiani invece di farla al virus, che ha trovato l’alibi del Covid per scatenare un’offensiva prima contro le autonomie locali e poi contro le libertà individuali. Ha creato panico, ha tolto la gioia di vivere, ha impedito la socialità con il sostegno degli squallidi delatori da balcone.
Il tutto accompagnato da una guerra senza quartiere contro l’economia nazionale.

E qualcuno dovrebbe preoccuparsi per un vuoto di potere? Per la sparizione dal video di Casalino e di Galli? Per l’accantonamento di Arcuri? Forse ha il diritto di preoccuparsi Nunzia De Girolamo se si ritrova a casa, a tempo pieno, il pessimo Boccia. Peggio per lei, se l’è sposato. Tutti gli altri italiani no, e saranno felici di farne a meno.