Continuons le combat! Ebbene sì, siamo finalmente tornati, nonostante tutto e nonostante tutti. Un grazie di cuore a chi ci è rimasto vicino in queste lunghissime settimane. Si riparte grazie a Vittorio Corelli che mai si è arreso, alla terza squadra di tecnici che ha risolto ciò che ad altri era sembrato irrisolvibile.
E ripartiamo in una situazione esterna di caos totale. Domenica Emilia Romagna e Calabria andranno al voto ed il palazzo trema. Forse più del dovuto poiché non è per nulla certo che il cambiamento di atteggiamenti di Salvini, dall’estate in poi, sia stato accolto con favore dai cittadini. I sondaggi, per quello che valgono, indicano una leggera ma costante riduzione dei consensi per la Lega. Compensata da una costante crescita delle intenzioni di voto per Fdi. Più Salvini parla più perde voti, più Meloni sta zitta e più ne guadagna.
Sondaggi, appunto. Nulla più. Però potrebbe essere un primo serio campanello d’allarme sulla insofferenza nei confronti di una campagna elettorale infinita è basata solo sugli slogan. Se poi gli slogan sono accompagnati da analisi internazionali ed economiche estremamente discutibili, allora il campanello d’allarme rischia di diventare una fastidiosa sirena.
La fortuna, per il centrodestra, è rappresentata dal livello degli avversari. I non odiatori che augurano la morte a Sinisa, allenatore del Bologna, per aver osato schierarsi dalla parte della Borgonzoni e della Lega (e si vedrà subito quanto sarà penalizzato, sul campo, il Bologna); le sardine il cui leader per svicolare sul tema della prescrizione, si avventura in una dichiarazione che offende tutte le famiglie con un figlio autistico, ma visto che la sardina è politicamente corretta le dichiarazioni non vengono contraddette; il Movimento 5 Stelle alle prese con le dimissioni di Giggino Di Maio e con la sostituzione da parte di Crimi, una sorta di invito a non votare i pentastellati in Emilia-Romagna per sostenere il Pd; Zingaretti che pensa di cambiare il Pd, a partire dal nome, per creare qualcosa di meno squallido.
Domenica notte, ad urne chiuse, ci sarà da divertirsi. Comunque vadano le elezioni. Una sconfitta di Salvini in Emilia-Romagna accompagnata da un successo della candidata berlusconiana in Calabria avrebbe conseguenze tra gli alleati del centrodestra. Una doppia vittoria avrebbe ripercussioni sull’alleanza di governo.
In attesa che emerga qualcosa di nuovo. Qualcosa di meglio.