Scappare dai carabinieri o non fermarsi all’alt o ai posti di blocco degli stessi comporta delle sanzioni. Chi ignora l’ordine di fermarsi si espone al rischio di pagare una multa e di vedersi decurtati dei punti dalla patente.
Bisogna, però, distinguere due situazioni. Se il carabinieri ha intimato l’alt al conducente e questo non si ferma e scappa, allora sarà passibile di multa. Diverso è il caso in cui il carabiniere non abbia ancora dato l’ordine di fermarsi al conducente e quest’ultimo lo veda in lontananza e decida di cambiare strada: in questo caso il conducente non si esporrà al rischio di una multa.

Ulteriore preliminare distinzione deve essere operata tra l’alt dei carabinieri e il posto di blocco. L’alt dei carabinieri è un controllo di routine, di solito formato da una sola pattuglia.
Il posto di blocco è un controllo eccezionale (un controllo che abbiamo sperimentato in particolare durante la pandemia da COVID-19) di solito formato da più pattuglie. Scappare dai carabinieri nell’uno o nell’altro caso fa scattare sanzioni differenti, vediamo quali.
Multa per chi non si ferma ai controlli dei carabinieri
Il Codice della strada stabilisce che i conducenti devono fermarsi qualora un carabiniere dia loro l’ordine. L’obbligo scatta quando l’agente è in uniforme e ha l’apposito segnale distintivo.
Chi non si ferma all’alt dei carabinieri e scappa, secondo l’art.192 del Codice della strada, rischia una multa che va da 84 a 335 euro, cui si aggiunge la decurtazione di 3 punti dalla patente.
Scappare dai carabinieri ai posti di blocco
In questo secondo caso le conseguenze sono più severe rispetto al semplice alt dei carabinieri. Il posto di blocco viene segnalato con la scritta ALT-POLIZIA su entrambi i sensi di marcia e, come precedentemente detto, istituisce dei controlli eccezionali.
L’automobilista che scappa da un posto di blocco rischia una multa che va dai 1324 ai 5302 euro e una decurtazione di 10 punti dalla patente.
Scappare dai carabinieri è resistenza a pubblico ufficiale?
Il semplice non fermarsi all’alt dei carabinieri e scappare da un posto di blocco di per sé non configura reato, ma un’infrazione del Codice della strada.
Il reato di “resistenza a pubblico ufficiale” scatta non con la sola condotta passiva (quale quella di non fermarsi), ma con una condotta attiva. Condotta attiva che spesso si estrinseca nello scappare in macchina dai carabinieri ad alta velocità, infrangendo le regole del Codice della strada. Si tratta, quindi, di tutte quelle azioni che possono costituire un rischio per la circolazione e per gli altri automobilisti.
In queste ipotesi il conducente, a norma dell’art. 337 del codice penale, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.