La tradizione delle geisha non è antica come quella dei samurai (che purtroppo non esistono più), ma è comunque vecchia e la paura che anch’esse potrebbero in futuro scomparire è reale. La maggior parte delle persone che vanno in Giappone hanno un sogno: incontrare una di queste donne così misteriose ed emblematiche delle quali si è sempre letto o visto nei film. Ma chi sono realmente? Qual è il loro compito?

Geisha: origine e storia dietro queste figure
La geisha è una tradizionale intrattenitrice ed artista del Giappone, la cui figura era molto diffusa nel diciottesimo e nel diciannovesimo secolo e che ora sta scomparendo. Le geishe sono donne particolarmente abili nella musica, nel canto e nella danza. Nel film del 2005 Memorie di una geisha, a sua volta tratto dall’omonimo romanzo di Arthur Golden, ha contribuito a rendere popolare questa figura in Occidente, spesso in maniera stereotipata.
Questa figura ha iniziato a svilupparsi nel Periodo Edo (1603-1868) durante il quale si diffusero in tutto il paese i quartieri del piacere. In questi posti era possibile trovare cortigiane che trascorrevano le loro giornate esposte in gabbie nell’attesa che qualcuno le scegliesse per offrire intrattenimento ed il proprio corpo. Solo nel Settecento inizia a comparire un nuovo tipo di donna: non era più rinchiusa dietro a delle sbarre ma vestiva in maniera ricercata e non donava il suo corpo ma il suo talento e la sua arte.
La parola geisha si può tradurre in italiano come “artista performante” o semplicemente “artista”, è un’intrattenitrice professionista di alta classe, addestrata a varie forme d’arte.

Ma cosa devono fare e come si vestono le geishe?
Una geisha viene solitamente assunta per intrattenere e assistere gli ospiti (che sono prevalentemente uomini) durante banchetti, pasti, feste e altre occasioni con performance. Tra queste c’è il danzare sulle melodie dello shamisen (uno strumento a corde), facendo conversazione, cantando o addiritutra giocare. In particolar modo i giochi sono:
- zashikiasobi – un gioco fatto sulle note dello shamisen.
- konbirafunefune – un gioco che si fa con un barca e l’accompagnamento di uno strumento.
- toratora – una sorta di carta-forbice-sasso fatto con i gesti giapponesi.
Indossano un kimono con colori non eccessivamente sgargianti ma con fantasie molto preziose. Portano una cintura, chiamata obi, legata in vita con la parte finale ripiegata da formare una “coda” sulla schiena. Le scarpe sono caratterizzata da sandali di legno con dei calzini bianchi di seta. Il trucco è molto pesante caratterizzato dal colore bianco utilizzato per coprire il volto. I capelli, invece, sono acconciati in una pettinatura chiamata Shimada Mage, una sorta di chignon ed ornato da tessuti e sete.

Dove possiamo trovare la figura della Geisha?
Anche se la tradizione della geisha sta diminuendo (a causa della sua esclusività e dei costi), è a Kyoto che è più facile vederle.
I luoghi delle geishe un tempo erano diffusi in tutto il Giappone, ma oggi è Kyoto la città in cui ne restano di più con cinque ancora attivi (Gion Kōbu, Ponto-chō, Kamishichiken, Gion Higashi e Miyagawa-chō). Si trovano anche a Tokyo e a Kanazawa.
Girovagando per le strade di Gion a Kyoto, con strade strette e vicoli laterali
ai quali i bagliori arancioni regalano un’aurea misteriosa, potete vedere
una vera geisha o una maiko.
Se siete alla ricerca di altre curiosità sul Giappone anche l’Hanami con la stagione della fioritura è estremamente interessante.