Se dovessi suggerire ad un amico, che non conoscesse Roberto Costantini, quale dei suoi romanzi leggere per primo non so se gli consiglierei “Una Donna Normale”, uscito qualche giorno fa presso l’editore Longanesi.
O forse sì.
Se gli dicessi di partire dalla Trilogia del Male (cui, nel 2018 si è aggiunto il quarto capitolo “Da Molto Lontano”), probabilmente lo spaventerei: poco meno di duemila pagine potrebbero mettere in soggezione chiunque.
Tuttavia è innegabile che quest’ultima fatica di Costantini sia un gradino sotto il suo capolavoro. Ma si sa: mica tutte le opere di Verdi sono al livello dell’Aida.
Con questo non voglio insinuare che “Una Donna Normale” sia un romanzo mediocre. Tutt’altro! Forse ci eravamo troppo affezionati al commissario Balistreri; ma persino sir Arthur Conan Doyle un giorno si stufò di Sherlock Holmes e lo fece precipitare in un dirupo. Va detto altresì che le vette narrative raggiunte con i quattro romanzi “Tu sei il Male”, “Alle radici del Male”, “Il Male non Dimentica” e “Da Molto Lontano”, sono difficilmente eguagliabili.
In questo ultimo thriller ci imbattiamo in un nuovo personaggio, Aba Abate, che fatica a conciliare il suo ruolo di agente segreto al servizio della Repubblica Italiana con il ménage famigliare composto da due figli in età scolare, un marito che per fortuna sa stare al suo posto e un cane inesorabilmente condannato alla paralisi.
La vicenda si snoda tra l’Italia e l’amata (dall’autore che è nato a Tripoli nel 1952) Libia, rincorrendo un terrorista che, immigrato clandestinamente tramite i barconi, si accinge a mettere in atto un attentato sul nostro territorio.
L’idea della donna che, a insaputa della famiglia, nasconde sotto la copertura di un lavoro da impiegata al ministero un’attività da spia, non è proprio originalissima. Ma Costantini vince la sfida del deja vu, grazie al suo stile originale e spigliato. Per esempio Aba parla in prima persona, mentre Ice – nome in codice della protagonista quando si trasforma in uno 007 determinato e “glaciale” – è raccontata in terza persona. E l’esperimento che Costantini fa di calarsi nei panni di una donna che deve districarsi tra i mille problemi che assillano tutte le madri di famiglia di questa terra risulta credibile e riuscito.
Detto ciò non si è capito bene per quale motivo l’autore, che aveva sempre pubblicato per l’editore Marsilio (e per Feltrinelli, per quanto riguarda le ristampe in economica), sia oggi passato a Longanesi. Una migrazione che qualcuno ha interpretato come una degradazione.
Tuttavia va detto che ormai Costantini è un autore affermato, ed è facile pronosticare che anche questo suo ultimo lavoro sarà un successo.